Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

FIRMA LA PETIZIONE!

https://www.change.org/p/president-of-t ... liferation

Aiutaci anche tu a proteggere il cielo stellato!

Link alla discussione.
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Inquinamento Luminoso, cos'é, effetti collaterali e non, come si combatte

Moderatore: serastrof

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pinbert
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Facebook e spending review

#1

Messaggio da pinbert »

Un invito da Fabio Falchi di Cielobuio:
"""""""""""""""""""
Ricordo a tutti di dare la massima diffusione, invitando quanta più gente possibile, anche via e-mail e postando in alte ML (di astrofili, protezione ambiente, ecc.), a visitare il sito creato per la nostra proposta di spending review:
www.facebook.com/spendingreview
commentate, condividete, ecc.ecc.
Se prediamo questo treno per ridurre in un sol colpo della metà la brillanza del cielo, chissà quando passerà il prossimo (a parte che la crisi è qui per restarci, non preoccupatevi per questo).
Fabio F.

"""""""""""""""""""
Diamoci dentro ragazzi!
Bye
Gpp


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#2

Messaggio da serastrof »

ok, fatto, riempito i miei contatti fb dell'invito.
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#3

Messaggio da serastrof »

Ma perché Fabio non viene anche in questo forum ad illustrarla direttamente?
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#4

Messaggio da serastrof »

Comunque, se mi é permesso, Cielobuio non ha costruito bene la sua pagina. Manca infatti il messaggio d'azione, mentre c'é solo lo slogan.

La proposta é reperibile fra i vari inserimenti, ma rischia, col tempo di seppellirsi.

Eccola:

Spending Review nell'Illuminazione ha condiviso un link.
18 maggio
Sei sei d'accordo con noi ma non hai tempo per scrivere una tua proposta al Governo, puoi copiare questo testo:

Egregio Presidente Monti,
le chiedo di prendere in seria considerazione la proposta di risparmio nell'illuminazione pubblica avanzata da CieloBuio e a voi sottoposta.
Sottoscrivo quanto l'associazione CieloBuio propone nella lotta all'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico.
Cordiali saluti,

Ecco di nuovo il form a cui inviare il tutto:

http://www.governo.it/spendingreview/RedWeb_Form.htm

---------------

Fin qui cielobuio. Ma dalla pura testualità del contenuto web sorge spontanea una domanda, soprattutto - secondo me - da parte di chi non fosse già debitamente in/formato sulla questione IL: qual'è la Vs. proposta?

Infatti non si legge, o si legge male, é nascosta o criptica.
Oppure é esplicitata semplicemente in quelle poche righe vicino la foto?

"CieloBuio propone come risparmiare"

E come?, viene da chiedersi. (Per di più: si può dire: "proporre come"?)

La lotta all'IL - a mio giudizio - ha sempre sofferto di scarsa capacità di relazione e comunicazione con la gente. Forse anche per questo é l'ultimo degli inquinanti di cui ci si occupa.

Perfino fra gli ambientalisti non v'é alcuna percezione dell'importanza del fatto.
E ciò la dice lunga sulla capacità degli astrofili di sapersi correlare ad altri strati sociali.

Eppure, fra la gente comune di tutti i censi e condizioni vi é una forte affezione per il cielo stellato, quasi fosse genetica (il richiamo delle origini...).

Ciò é reso manifesto dal successo spontaneo di pubblico e dall'interesse sincero che ogni manifestazione astrofila riscuote ordinariamente, quando appunto gli astrofili si organizzano per proporsi liberamente alla "gente comune".

Un evento pubblico con i telescopi in piazza, infatti, é praticamente impossibile che vada deserto, anche se ciò non si traduce affatto in una stabilità del contatto, e nemmeno - ancor più - in un impegno contro l'IL (ad esempio: a modificare le proprie lampade ed a sollecitarne la messa a norma di tutte le altre).

E' evidente dunque che le formule e le modalità, per far maturare nei più la sensibilità a ripensare le tecniche d'illuminazione in funzione del rispetto dell'ecosistema universale, non funzionano, non sono sufficientemente parlanti, non catturano, non convincono.

Posto che le motivazioni ed i valori di partenza sono sicuramente buoni, chiediamoci allora perché la loro espressione non raggiunge la testa ed il cuore degli interlocutori.

Un "grande" fra noi ha recentemente scritto che "agli italiani non frega niente dell'IL" e quindi, visto che la maggioranza vince, che non se ne parli, tanto non conviene e non serve.
Ma é come dire che non frega niente a nessuno delle specie in via d'estinzione, dei danni ambientali, della nocività industriale, delle sofisticazioni alimentari, dei farmaci tossici, delle sperimentazioni animali, della vivisezione, della caccia, dei servizi sociali, dei diritti civili, dell'acqua bene comune, del nucleare.

Di queste cose effettivamente tanti anni fa non fregava niente a nessuno, o meglio coloro che insorgevano in favore erano emarginati, messi a tacere, smentiti, incarcerati, zittiti, brutalizzati. Ma hanno saputo r-esistere con le motivazioni, con la forza delle ragioni, con l'amore disinteressato per la causa, con la follia della caparbietà del cuore. Ed hanno saputo pian piano parlare al globo intero, senza mettersi alcun bavaglio. Scrivendo, studiando, analizzando e pretendendo che lo si facesse anche e soprattutto da parte delle istituzioni, delle autorità, degli enti di ricerca e scientifici, dei mezzi di comunicazione di massa.
Hanno fatto "politica", di lobby, di coscienza civile, di maturazione sociale, di opposizione alle tendenze dominanti ed al potere dominante. Hanno creato associazioni e fondazioni, club e leghe, hanno aperto sedi ed uffici, hanno fatto "campagna", fra la gente e soprattutto sui media. Hanno soprattutto fatto opinione, quindi politica in senso stretto, al punto di sostenere questo o quel candidato e partito, o di orientarne ed influenzarne le scelte, additarle al pubblico ludibrio od addirittura costringere ad accordi elettorali, o partecipare direttamente alla creazione di nuovi soggetti politici rappresentativi, direttamente portatori delle proprie istanze e necessità

Cosa che invece gli astrofili non hanno mai saputo o voluto veramente fare, tanto che al momento la loro presenza nella società é ridotta al lumicino, emergono a livello dei media solo come "consulenti" in occasione di qualche fenomeno "eccezionale" (es. Perseidi, eclissi, asteroidi, fine del mondo, etc...).

E se gli ambientalisti hanno addirittura un proprio quotidiano ed una catena di radio in network nazionale, nonché quinte colonne in tutti i grandi media, partiti e Parlamento, gli astrofili non hanno nessun canale comunicativo, nessun movimento sostanzialmente integro ed unitario, nessun supporto editoriale, nessun sistema relazionale (se non quello delle vie traverse e delle conoscenze personali, vivacchiando di progettini e finanziamenti clientelari, pietiti fra le pieghe di un sistema scientifico servo del sistema bellico industriale) e soprattutto nessuna coesione fra loro.

Ecco, credo che ci sarebbe materiale di riflessione e dibattito per ben più d'un'assemblea nazionale di soci, per ben più d'un convegno, per ben più d'un forum.

Il buio sia con voi
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