FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Inviato: 16/08/2017, 9:56
Gentili amici,
scrivo con questo nuovo account in quanto (come al solito) ricapitando qui il sistema non mi riconosce, nemmeno cercando di modificare la password o di dichiararla smarrita. Il mio alias sinora è stato Ranger.LazioStellato.
Vengo al dunque.
Il sito di La Repubblica, da sabato scorso 12/08/17 ospita un articolo di Francesco Merlo, ossia la seconda intervista della serie "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'" (la prima, circa due settimane fa, a renzo Piano). Questa volta l'intervistato è Massimiliano Fuksas.
Ecco l'intervista
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
Se andate a leggerla, vi accorgerete che vi sono svariate idee e proposte per Roma che trovo tuttaffatto ragionevoli ed anche argomentate con pacatezza. Ma l'unica illustrazione a corredo dell'intervista (uno schizzo di Fuksas) e due importanti passaggi, all'inizio e quasi alla fine del corpo del testo, fanno riferimento a una proposta - che SIA CHIARO non è in alcun modo realizzabile, e che allo stato è semplicemente una boutade durante una chiacchierata per stimolare i lettori a dare suggerimenti - MA che purtroppo è, concettualmente, incarnazione di tutto quanto di peggio si possa pensare dal punto di vista dell'IL e dimostra che la sensibilità e la consapevolezza diffusa del problema dell'IL nell'ambito degli ambienti dei professionisti che si occupano di realizzare cose, è abbastanza vicina allo zero. La conoscenza del fatto che almeno nel Lazio esiste una legge potenzialmente efficace (in altre regioni le leggi sono di fatto inapplicabili, una completa presa in giro) che regolamenta l'illuminazione esterna, è prossima a zero.
Vi riporto anche qui i passi salienti che hanno attratto la mia attenzione e stimolato un intervento, che ho iniziato a porre in essere già da ieri dopo averlo preparato e "limato".
Proprio all'inizio, per dargli buon risalto:
L'appello dell'architetto: "Da un punto che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà". Progettate la "vostra" idea di luce e mandate i disegni a fotolettori@repubblica.it[/b]
Poi verso la fine ripete il concetto, e rincara la dose:
E Fuksas riprende la carta e la matita: "Facciamo un gioco con i lettori di Repubblica ". E disegna un progetto per questo Papa, "a costo zero e a consumo zero". Dunque da un punto, "che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro", parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera "come in un cerchio senza perimetro" si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. "Io invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière: lo spatriato saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà".
Con la massima pacatezza e senza voler fare il vegano isterico che si mette a starnazzare come un'oca capitolina se entrando in un ristorante vede delle teste di agnello, e dai, va bene che è una chiacchiera senza possibilità alcuna di reale seguito, ma è la sublime sintesi di tutto ciò che ormai non solo astrofili ma tante persone che hanno una sensibilità ambientale considerano da evitare. Etologi, psicologi specialisti del sonno, astronomi professionisti, non solo i tre gatti di astrofili. Oltretutto anche come gusto è IMHO una pacchianata spaventosa, roba da inaugurazione di DisneyWorld. Ma quella dura due-tre giorni... Perciò ho pensato di cercare di replicare senza rendermi però ridicolo.
scrivo con questo nuovo account in quanto (come al solito) ricapitando qui il sistema non mi riconosce, nemmeno cercando di modificare la password o di dichiararla smarrita. Il mio alias sinora è stato Ranger.LazioStellato.
Vengo al dunque.
Il sito di La Repubblica, da sabato scorso 12/08/17 ospita un articolo di Francesco Merlo, ossia la seconda intervista della serie "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'" (la prima, circa due settimane fa, a renzo Piano). Questa volta l'intervistato è Massimiliano Fuksas.
Ecco l'intervista
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
Se andate a leggerla, vi accorgerete che vi sono svariate idee e proposte per Roma che trovo tuttaffatto ragionevoli ed anche argomentate con pacatezza. Ma l'unica illustrazione a corredo dell'intervista (uno schizzo di Fuksas) e due importanti passaggi, all'inizio e quasi alla fine del corpo del testo, fanno riferimento a una proposta - che SIA CHIARO non è in alcun modo realizzabile, e che allo stato è semplicemente una boutade durante una chiacchierata per stimolare i lettori a dare suggerimenti - MA che purtroppo è, concettualmente, incarnazione di tutto quanto di peggio si possa pensare dal punto di vista dell'IL e dimostra che la sensibilità e la consapevolezza diffusa del problema dell'IL nell'ambito degli ambienti dei professionisti che si occupano di realizzare cose, è abbastanza vicina allo zero. La conoscenza del fatto che almeno nel Lazio esiste una legge potenzialmente efficace (in altre regioni le leggi sono di fatto inapplicabili, una completa presa in giro) che regolamenta l'illuminazione esterna, è prossima a zero.
Vi riporto anche qui i passi salienti che hanno attratto la mia attenzione e stimolato un intervento, che ho iniziato a porre in essere già da ieri dopo averlo preparato e "limato".
Proprio all'inizio, per dargli buon risalto:
L'appello dell'architetto: "Da un punto che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà". Progettate la "vostra" idea di luce e mandate i disegni a fotolettori@repubblica.it[/b]
Poi verso la fine ripete il concetto, e rincara la dose:
E Fuksas riprende la carta e la matita: "Facciamo un gioco con i lettori di Repubblica ". E disegna un progetto per questo Papa, "a costo zero e a consumo zero". Dunque da un punto, "che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro", parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera "come in un cerchio senza perimetro" si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. "Io invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière: lo spatriato saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà".
Con la massima pacatezza e senza voler fare il vegano isterico che si mette a starnazzare come un'oca capitolina se entrando in un ristorante vede delle teste di agnello, e dai, va bene che è una chiacchiera senza possibilità alcuna di reale seguito, ma è la sublime sintesi di tutto ciò che ormai non solo astrofili ma tante persone che hanno una sensibilità ambientale considerano da evitare. Etologi, psicologi specialisti del sonno, astronomi professionisti, non solo i tre gatti di astrofili. Oltretutto anche come gusto è IMHO una pacchianata spaventosa, roba da inaugurazione di DisneyWorld. Ma quella dura due-tre giorni... Perciò ho pensato di cercare di replicare senza rendermi però ridicolo.