Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

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Elezioni comunali a Roma: affari di cemento

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serastrof
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Elezioni comunali a Roma: affari di cemento

#1

Messaggio da serastrof »

Ecco lo scenario in cui si é mosso il "quadro politico" nella tornata elettorale appena passata (elezioni regionali) e quello che si muove dietro quelle di maggio, le comunali del Comune allargato (ed assemblea capitolina e municipi ristretti, dunque più elitari e meno democratici): il mattone.

Come sempre, vera "ricchezza" dei "prenditori" italiani, la corsa all'assalto del territorio.

Altro che inquinamento luminoso e "consumo del territorio"!!!! Dal nostro punto di vista specifico, migliaia di lampioni in più. Magari a norma, ma sempre luci artificiale a squarciare il naturale e salutare buio notturno delle campagne e dei terreni vergini.

Lo stesso neopresidente della Regione Lazio, Zingaretti, é sostenuto dal costruttore Parnasi (Parsitalia), quello che ha messo le mani sull'ippodromo di Tor Di Valle, per farci il nuovo stadio della Roma (vicino al Tevere, vicino all'unica Pista Ciclabile di Roma, in una delle ultime aree di campagna dentro il GRA !!!! ), e la Torre Transit (quella vicino all'Eurosky, costata 120 milioni di euro ma pericolante ed in stato di degrado).

La partita in gioco per le prossime comunali é dunque come sempre la svendita del territorio ai veri RE DI ROMA.

Altro che Vaffanculo Day! Dov'é stato e dove sarà, su questo, lo tsunami grillino? Staremo a vedere.

L'articolo é del 2007, ma i progetti o sono stati completati o sono in corso. Qualcun altro é in stand-by causa "crisi", ma sempre in auge!

http://roma.repubblica.it/dettaglio/rom ... /1286987/1

LA NUOVA METROPOLI/
Roma, ecco i re del mattone
Chi sono e dove costruiscono la nuova Capitale. E le gru si alzano sui pratoni della periferia. Da Nord a Sud da Est a Ovest. Decine di milioni di metri cubi di nuova edilizia sui terreni di espansione strategica
di Paolo Boccacci e Simona Casalini
La città del mattone si sveglia all'alba. I camion pieni di terra corrono lungo le consolari quando la nebbia fende l'aria, da Tor Pagnotta alla Bufalotta, da Lunghezza alla Romanina. E le alte gru muovono le loro braccia meccaniche come immensi robot sui pratoni della periferia. Da Nord a Sud, da Est a Ovest. Si vedono dall'anello del Gran Raccordo, dalla Colombo, dai terrazzi della Tiburtina, dai palazzoni degli intensivi della Casilina.

Avviato il piano regolatore, protetto l'anello delle aree verdi, riconquistati gli ettari di Parco a Tormarancia o all'Inviolatella, assegnati altre centinaia di migliaia di metri cubi ai costruttori che hanno smobilitato i cantieri dagli ettari di pregio tutelati, la Grande Macchina edilizia è ripartita. I Toti, i Caltagirone, i Parnasi, i Bonifaci e i Bonifati, gli Scarpellini, la Pirelli Re, tutti i re del mattone storici della città stanno vivendo tempi d' oro. Un po' meno i costruttori piccoli e medi. In ballo, in gran parte già "cantierati", ci sono decine di milioni di metri cubi di nuova edilizia in gran parte abitativa, distribuita sui terreni di espansione strategica della Roma che verrà. Decine di cantieri con interventi di grande impatto, dove, per fare i calcoli, in media per ogni 120 metri cubi arriverà un nuovo abitante.

Partiamo da Roma Nord. Sulla Flaminia, appena lasciato Corso Francia, Bonifaci vende i vecchi mulini, 400 mila metri cubi trasformati in appartamenti. E invece, dall'altra parte della città, più in centro, portano il timbro del Caltagirone Bellavista di Acqua Marcia i 288 mila metri cubi del nuovo centro di uffici in costruzione in piazza dei Navigatori.

E veniamo alla Romanina, dove il gruppo Scarpellini ha chiesto aiuto alla matita dell'architetto portoghese Manuel Salgado per costruire un milione e duecentomila metri cubi su 92 ettari, di cui 20 circa destinati a verde. Un nuovo cuore della città in cui si prevedono l'ampliamento degli Studios di Cinecittà e la localizzazione di una Geode e di un Planetario, mentre a Torre Spaccata, sugli ettari che erano di Cabassi, i Toti e Fintecna costruiranno 600 mila metri cubi di case.

Avanti: sulla direttrice verso il mare, ad Acilia Madonnetta, il gruppo Pirelli Re firma la realizzazione di un'altra cittadella da un milione e 200 mila metri cubi in una vasta area verde di circa 136 ettari tra l'Eur e Ostia, con un progetto d'autore firmato da Vittorio Gregotti.

Ancora. A Paglian Casale, zona Ardeatina, tra gli eucalipti stanno per alzarsi 900 mila metri cubi di case di pregio Edoardo Caltagirone, mentre davanti a Tor Pagnotta, dove sta nascendo un quartiere da 7000-8000 abitanti, si guarda già a Tor Pagnotta Est, affacciata sul Raccordo Anulare. Sempre ruspe Caltagirone: un milione e cento mila metri cubi. E però, mentre sull'Ardeatina già si lavora all'ampliamento della carreggiata, per Tor Pagnotta, nonostante le prime promesse, è ancora in alto mare il progetto della realizzazione di un tram veloce di collegamento dalla stazione del metrò di Laurentina a spese degli stessi costruttori: per ora si parla di un collegamento non altrettanto efficace, un filobus su gomma lungo strade già perennemente caotiche.

Altro capitolo, firmato questa volta soprattutto dai fratelli Toti, ma anche da Caltagirone e Parnasi, quello della Bufalotta, due milioni e settecento mila metri cubi, sempre a ridosso del Gra, dove già un'uscita del raccordo introduce al gigante della seconda cittadella dell'Ikea, costruita dai Toti. Accanto vi sbarcherà Fnac, il tempio dei libri francese, con un iper Auchan, Decathlon tris, Mediaworld, la cittadella Zara e 350 negozi. E i maxi-cantieri alla Bufalotta, avviati ormai da anni in base a un progetto originario firmato dall'architetto Gino Valle, la stessa "firma" che intervenne sulla Défence parigina, si chiama «Galleria commerciale Porto di Roma». Come una nuova Cinecittà Due. Non a caso: il gruppo realizzatore è in gran parte lo stesso che ha costruito Ikea, l'impresa Lamaro-Toti, che qui però è affiancata dalla società Gallerie Italia, una partecipata dal gruppo americano Simon, e dalla ex Rinascente. Ma alla Bufalotta, oltre al maxi-commercio, si sta configurando qualcosa di più: un intero quartiere ex novo, con oltre 600 appartamenti di pregio realizzati dai consociati Lamaro-Caltagirone-Parnasi. Case di fascia medio-alta, che saranno pronte tra il 2007 e il 2008. Anni fa, quando si cominciò a delineare l'espansione edilizia alla Bufalotta, si parlava anche dell'arrivo nell'area di una fermata della metro B1 ora in corso di costruzione. Al momento però, nei piani del trasporto pubblico, la metro B1 si fermerà a piazza Conca d'Oro.
E all'Eur? Prendiamo le Torri: ospitavano gli uffici del ministero delle Finanze ma cadranno, abbattute da una gigantesca gru, e al di sotto, tra il laghetto dell'Eur e l'area dove dovrebbe sorgere la «Nuvola» di Fuksas, il centro congressi ancora da venire, è già scritto che dovrà nascere un altro polo di architettura contemporanea a Roma: un grande edificio con le facciate di vetro, a forma di C, con dentro un giardino d' inverno ampio come un campo di calcio, una serra preziosa, un parco botanico tempestato di alberi, piante e fiori. Lo ha progettato Renzo Piano, a una decina di anni distanza dall'Auditorium, e avrà case di lusso, negozi, uffici di rappresentanza. E a chi fa capo la complessa operazione immobiliare e finanziaria? A un gruppo di costruttori, con alla guida i fratelli Toti, che ha vinto il bando pubblico per la riconversione, con la Fintecna, del complesso delle Torri, 68 mila metri quadrati che diventeranno per il 70 per cento abitazioni e per il resto uffici privati e una galleria commerciale.
Sempre all'Eur, altro versante: in zona Castellaccio, con vista sul Fungo e sul Palazzo dello Sport, davanti alle torri del Laurentino, sorgeranno un mega-centro commerciale, in una grande piazza, più ampia di piazza Navona, dove si affacceranno anche il nuovo ministero della Sanità, già in costruzione, ma soprattutto Eurosky, un grattacielo di 120 metri di altezza. A firmare la bianca «torre» per abitazioni è Franco Purini, uno degli architetti italiani di fama mondiale, protagonista del disegno dell'intero insediamento, battezzato Europarco, ma c'è chi lo chiama «Eur 2», chi «Business park», sugli ettari dei costruttori Parnasi. E queste edificazioni sono una parte delle compensazioni edilizie offerte a Parnasi per la rinuncia a costruire dentro l'area di Tormarancia. Così, al massimo entro l'anno, le gru dei suoi cantieri si apriranno, poco prima del Gra, sull'ampia area verde che si estende alla destra della Colombo. Avrà un suo svincolo stradale e si promette anche un tunnel sotto la Colombo che riunirà la zona del Laurentino con Torrino sud e Decima. Ma le nuove edificazioni non saranno di impatto piccolo, sono circa 800 mila nuovi metri cubi - dunque quanto otto nuovi alberghi Hilton, secondo il metro di misura dell'ambientalismo storico - e si tratterà in gran parte di nuovi alberghi, multisala, uffici, centri commerciali e parcheggi, ma poche case, in 63 ettari di proprietà Parsitalia. E nello stesso «pacchetto» anche circa 70 mila metri cubi più verso Spinaceto, ma riservati a costruzioni di abitazioni private.



Resta però aperto il nodo del trasporto pubblico, perché per ora la stazione metro meno distante è la fermata Eur-Fermi della metro B. Ed è ancora ben al di là da venire la tratta di tram "Eur-Tor De' Cenci" che avrebbe dovuto servire sia i nuovi palazzi di Tor Pagnotta che quelli di Castellaccio. E, sempre Parnasi, costruirà a Pescaccio il terzo immenso centro commerciale metropolitano previsto dal piano regionale: seicento mila metri cubi su 56 ettari di proprietà degli immobiliaristi, venduto già per 650 milioni di euro ad un gruppo olandese. Sarà servito, come hanno chiesto l'XI e il XVI Municipio, da una complanare che andrà dall' Aurelia a via della Magliana e si accosterà al Gra, liberando il raccordo dal traffico dei clienti dell' ipermercato, che si trova fuori dell' anello, a nord di via della Pisana.

Altro giro, altro quadrante. A Ponte di Nona Francesco Gaetano Caltagirone sta finendo di costruire un milione e cento mila metri cubi, con Bonifati-Santarelli, i costruttori dell' Isveur e le coop «bianche» e «rosse». Avrà sei scuole e un parco pubblico di 65 ettari. Mentre a Lunghezza, un nuovo mega centro commerciale firmato Bonifati, un gigante che si sta cercando di fare aprire entro febbraio, altri sedici ettari di verde pubblico, una pista ciclabile, un laghetto e perfino un luna park. Ma manca il raccordo con la A24, ancora in costruzione.

Altra cittadella firmata Caltagirone, ma questa volta Leonardo, è il Parco Leonardo che si sta completando sulla Roma-Fiumicino: 5 milioni di metri cubi, nel territorio del Comune di Fiumicino, 4000 appartamenti, parchi con uffici, parcheggi, il palazzo dell' Intrattenimento, un centro commerciale da 100 mila metri quadrati. Ma soprattutto nei weekend il traffico si paralizza, si pensa a un altro svincolo di collegamento per tornare verso la Capitale.



(11 aprile 2007)


Alex86
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#2

Messaggio da Alex86 »

Purtroppo è cosi Sergio... Servirebbe una legge nazionale che imponga un tetto al consumo del suolo fino ad arrivare a crescita 0, poi iniziare a decrescere... Ma sono utopie, fino a quando non insorgeremo tutti a fermare questo scempio...

Purtroppo si continua col nostro modello di sviluppo, ed intanto l'ambiente se ne va a rotoli!
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