Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

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CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

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serastrof
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CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

#1

Messaggio da serastrof »

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... e-infetta/

Capitale corrotta, nazione infetta

L’inchiesta sulla cupola che dettava legge a Roma svela un osceno intreccio tra malaffare, criminalità organizzata e classe politica, di governo come di opposizione. È tempo di rifondare la politica. Con la battaglia delle idee e la mobilitazione.

di Angelo d’Orsi

"Capitale corrotta, nazione infetta": era il titolo, divenuto presto famoso, di una mirabile inchiesta de “l’Espresso”, apparsa l'11 dicembre 1955. L'articolo era firmato da Manlio Cancogni, grande letterato e giornalista (bellissimo il suo libro "Squadristi" del 1972, abile fusione di giornalismo e storiografia). L'inchiesta documentava, in modo efficace e accorato, gli illeciti negli appalti immobiliari di Roma, nei quali, tra l'altro, era coinvolta una società immobiliare del Vaticano. Ne nacque uno "scandalo" che forse non servì a cambiare il quadro politico, ma se non altro scosse la pubblica opinione, anche se poi ci pensava Lascia o raddoppia? e i festival canori a riaddormentarla.

Allora, appunto, si chiamavano "scandali", per indicare l'eccezionalità di quegli eventi. Oggi, come constatiamo, sono la norma, l'indefettibile regola della nostra quotidianità: la collusione tra malaffare, criminalità organizzata, classe politica. “Capitale corrotta, nazione infetta”: le notizie provenienti da Roma, che si rivela una cloaca maxima, sono sconfortanti, avvilenti. Ovviamente vi sono coloro che – i Salvini di turno – si fregheranno le mani, ripetendo il "Roma ladrona", loro che a Roma ci sono, come sono a Bruxelles, e in ogni ganglio del potere, condividendone gioie e nefandezze.

Lasciamoli gongolare, mentre le Procure della Repubblica mandano, ormai settimanalmente, avvisi di garanzia che svelano la capillare presenza di mafia e ndrangheta nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni del Settentrione. La vicenda dell’Expo 2015 è sintomatica. E che si sia dovuto ricorrere a una sorta di controllore supremo, che dovrebbe controllare coloro che controllano, ossia garantire la pulizia degli appalti, è incredibile: la prova che la legalità rappresenta ormai, in questo sventurato Paese, l’eccezione, un lontano, fumoso obiettivo da perseguire, ricorrendo a mezzi straordinari, invece che il binario sul quale dovrebbero muoversi le amministrazioni pubbliche.

A Roma certo il panorama emerso da questa ultima inchiesta giudiziaria è particolarmente fosco e svela un osceno intreccio tra mafia, fascisti, imprese, ceto politico; di “governo” e di “opposizione” (!?). Dietro le medagliette di “Roma Capitale”, sotto i lustrini rutelliani, veltroniani, e poi alemanniani, ecco che una volta di più il cuore del Paese si rivela un maleodorante pozzo di nequizie, di corruzione, di oscenità. Basta ascoltare le registrazioni delle telefonate fra alcuni di codesti infimi personaggi che erano i capi della cupola fasciomafiosa. Lo schifo che si prova è difficile da descrivere, ma sento che tutti lo condividono. Lo schifo tocca il culmine quando si scopre che i neofascisti che di giorno predicano contro i rom e in generale migranti etc., poi facevano affari nella gestione dei campi rom e dei centri di “accoglienza”. Ricorda le impagabili scelte politico-finanziarie della dirigenza della “Lega Nord-Padania” che tuonava (e tuona) contro i migranti e poi investe in lingotti d’oro in Tanzania. Vero, Salvini?!

Eppure, non dobbiamo trarre la conclusione che fra destra e sinistra non ci sia differenza: la differenza, concettuale, sul piano insomma della teoria politica, esiste eccome! Il fatto è che non esiste (quasi) più una sinistra nelle istituzioni rappresentative. Certamente, anzi certissimamente, il Partito Democratico (una denominazione che oggi suona grottesca, davanti ai comportamenti personali e alle linee politiche del ducetto Matteo Renzi) non ha nulla a che fare con l'identità politica della sinistra, e ha reciso ogni legame con la stessa memoria della sinistra. Basti il cosiddetto “Jobs Act” (siamo moderni, parliamo inglese, of course), che, come ha autorevolmente asserito Luciano Gallino (il migliore analista della società e dell’economia che abbiamo oggi in Italia), nella bella intervista qui concessa a Giacomo Russo Spena, è una riforma di destra. Punto.

È invece vero, in certo senso, ahimè, il motto che in queste ore, per l'ennesima volta, corre sulle labbra di tanti cittadini italiani: "sono tutti uguali". Viene alla mente la scena di “Palombella rossa”, di Nanni Moretti, quando il protagonista (Moretti stesso, ovviamente), dice, tra il comico e il disperato, chiedendo per la sinistra la chance del governo: “noi siamo diversi, noi siamo uguali a tutti gli altri…”. Era il 1989, e si stava consumando l’eutanasia del PCI, sotto l’insipiente regia di Achille Occhetto. Il punto finale è il PD di Renzi. Sono tutti uguali, dunque? Sì, è vero, lo sono: nel senso che la tensione etica della politica è ormai defunta, e seppellita; e che la quasi totalità dei componenti del ceto politico appare tristemente unificata dalle più miserabili ambizioni personali: lo stipendio, la pensione cumulabile, i piccoli e grandi privilegi della "casta" e così via. La cosa è giunta ormai a uno stadio inemendabile. Forse occorre pensare a "rottamare" non tanto, non solo comunque, la classe politica, le persone, bensì la politica, questa politica, e rifondarla. Il Movimento 5 Stelle aveva enunciato enfaticamente, in modo sguaiato e deliberatamente impolitico, questo obiettivo e ha dato a tanti questa illusione, ma la sua leadership (ducesca, anch'essa, con l'alibi della "Rete") le ha sbagliate tutte, ma proprio tutte, e lo spettacolo che in queste settimane il Movimento sta regalando anche ai suoi sostenitori è assai triste, anche se, va detto, rimane la sola vera forza di opposizione in Parlamento, accanto a quel che rimane di SEL, a sua volta avviata a un mesto, inesorabile declino, sotto la guida di un leader ormai giunto a fine corsa, dopo aver anch’egli suscitato speranze e illusioni.

Quanto alla sinistra, quella più o meno autentica, la “vera” sinistra, che oggi fa capo alla Lista Tsipras, dopo aver agguantato, per il rotto della cuffia, i tre seggi europei (e aver dato un penoso spettacolo, sia nelle trattative per arrivare alle liste, sia subito dopo), appare impantanata, a essere generosi. Esistono movimenti, per fortuna, numerosi e variegati, e da loro forse occorre ripartire. Ma ricordando che senza organizzazione non si fa la rivoluzione. E questa, la "rivoluzione", davanti alla capitale corrotta di una nazione infetta, è forse davvero la sola via d'uscita. Poiché la parola appare anacronistica, occorre pensare nuove, diverse modalità: Antonio Gramsci, nel carcere fascista, aveva capito che "la rivoluzione in Occidente" non può più essere l'assalto frontale (la Bastiglia del 1789 o il Palazzo d'Inverno del 1917), ma il risultato di un processo di costruzione di una "contro-egemonia". Anche se il protagonismo della piazza oggi è ritornato, e ne va tenuto conto: insomma, la battaglia delle idee va affiancata dalla mobilitazione. Il risultato deve essere il cambiamento dei rapporti di forza. Il popolo degli schiacciati, degli affamati, degli sfruttati, degli umiliati e offesi dal potere, deve riscattarsi, e creare nuove forme politiche organizzate, e dar vita a una nuova leadership dal basso. Impresa disperata? Intanto, capitale corrotta, nazione infetta.

(3 dicembre 2014)


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gianno74
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Re: CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

#2

Messaggio da gianno74 »

Alle volte non mi sento più italiano, non voglio più esse paragonato a questa feccia che ci governa, che ci illude e che ci sta rubando la vita, costringendo tutte le persone oneste e che credono allo stato democratico, che ancora esistono, a fuggire da questo paese di MERDA!!!
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Re: CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

#3

Messaggio da michelagiacomo »

Alcune volte penso che ci meritiamo un altro diluvio universale solo per sperare di resettare tutto il marcio e riprendere con idee piu "pulite". Oramai la nostra politica è vista come un lavoro fin troppo remunerativo. Non si spiegherebbe tutti i soldi che i singoli candidati, per sino comunali, spendono per essere eletti. Nessun uomo è cosi altruista da spendere decine di migliaia di euro per il bene comune. Tutti quei candidati che fanno delle candidature un investimento econnomico, sono imprenditori che si aspettano un tornaconto personale.
Per di piu nel nostro Paese vige l'"incertezza" della pena che spinge tutto il marcio di questa gente a venir fuori. Sono pronti a sprendere sino alla morte un intero paese e i loro cittadini senza fare un passo indietro loro.
La riprova di tutto questo eccesso sta nel vedere i rimborsi che chiedoo questi "pezzenti".....il pacco dei fazzoletti,le caramelle,il gratta e vinci,....solo un poveraccio senza vergongna presenta uno scontrino da 2 euro per il rimorbo politico ad un cassiere interno che conosce il suo stipendi e tutti i suoi benefit.
Evito di dilungarmi perchè sono cosi tanto devastato da questa consuetudine che mi sembra di sprecare il tempo nell'esprimere un pensiero che tocca tutti tranne che i diretti interessati. :cry:

dedicata a tutti loro...
Ruggiero
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Re: CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

#4

Messaggio da serastrof »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... e/1253211/



METTEMO LE SBARRE AR CAMPIDOJO

Dice er procuratore soddisfatto:
“Vedrete che je leveremo er vizzio
Per adesso er primo passo è fatto
e questo non è artro che l’inizio”
Oddio me sembra de diventà matto
Pure Roma mo’ sta ner precipizio
Nun se tratta de quarche mentecatto
Qui tutti, o quasi, hanno d’annà a giudizio
E aumenteranno da matina a sera
Sarà proprio così: “Ndo’ cojo cojo”
Io propongo de fa’ in questa maniera:
se l’inchiesta va liscia come l’ojo
invece de portà tutti in galera
convie’ mette le sbarre ar Campidojio
(Gigi Proietti)
Il Fatto quotdiano 3 dicembre 2014
Guardare all'Infinito, agire nel Finito
Alzare la testa, allargare il pensiero
serastrof@yahoo.it per un'astrofilia popolare e di massa
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Re: CAPITALE CORROTTA NAZIONE INFETTA

#5

Messaggio da 209103lh »

A pennello !!! [emoji106]
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