Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

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Scheda: IL BINOCOLO, strumento base dell'astrofilo

Parliamo di tutto quello che riguarda l'osservazione astronomica con i binocoli, loro accessori e tecniche da utilizzare.

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Scheda: IL BINOCOLO, strumento base dell'astrofilo

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Messaggio da serastrof »

IL BINOCOLO, IL MODO PIU' SEMPLICE
PER IMPARARE A CONOSCERE IL CIELO STELLATO

economica alternativa complementare al telescopio.


Per osservare il cielo stellato non serve ammalarsi di strumentite. Un modo molto semplice ed economico per cominciare ad assaporare l’Immenso è osservare (oltre che con l’occhio nudo) con un comunissimo binocolo.

Quello che già possedete, va benissimo. L'importante é che non vi faccia strabuzzare gli occhi, sennò vuol dire che i prismi si sono disallineati (non buttatelo, si può “ricollimare”)

Se ve lo devono regalare o volete acquistarne uno, NON SERVONO FORTI INGRANDIMENTI, bensì BUONA DEFINIZIONE E LUMINOSITA'. Un 7x50, un 8x56, o un 10x50 all'inizio va benissimo. Di più, meglio ma non necessario.

Nei binocoli, la prima cifra indica gli ingrandimenti, la seconda il diametro della lente frontale, che determina la luminosità. 7x50 significa quindi che ingrandisce 7 volte rispetto all’occhio nudo e 50 (millimetri) sarà il diametro delle lenti anteriori (misuratele, non sempre la targa dice la verità). Maggiore è tale misura, più lo strumento è luminoso. Per la notte stellata, più luce raccoglie, meglio é.

Altro parametro importante è la cd “pupilla d’uscita”, e misura (in millimetri) lo spessore del fascio di luce che viene proiettato sulla retina. Più è alto, meglio è. Se però arrivasse a superare il diametro di massima dilatazione della pupilla umana (circa 7mm), parte del fascio di luce resterebbe sprecato (anche se andrebbe sprecato la parte esterna del fascio, ovvero quella che trasporta la maggior parte delle aberrazioni).

Per fare un esempio, i binocoli giganti d’uso astronomico si attestano più o meno tutti su un una P.U. di 4-4,5 mm, per quelli comuni in genere è più piccola.

I maggiori produttori ormai sono cinesi: "Kunming United Optics Corp" e "Binoculars China" coprono il 90% della domanda mondiale, anche se non figurano mai col nome originale, essendo rimarcati in Occidente in mille modi.

Leggete la targhetta sullo scafo: le (eventuali) sigle “BaK4” oppure “BaK7”, “Bk7” indicano la qualità del vetro, materiale fondamentale per ogni strumento ottico. L’ordine con cui le ho scritte va dalla migliore in giù, ed il prezzo va di conseguenza. Pensate che i “cacciatori di comete” (fortissimi in questo giapponesi ed australiani) arrivano anche ad usare dei Fujinon 45x150 da migliaia di euro, ma più realisticamente possono avere un ottimo rapporto qualità/prezzo (qualche decina di euro) perfino i binocoli delle bancarelle degli ambulanti, o del supermercato “LIDL” che ogni tanto propone qualche occasioncella.

Circa la qualità ottica il modo migliore é provarlo: di giorno (NON GUARDATE MAI IL SOLE, SI RESTA CIECHI!) l'immagine lontana deve risultare luminosa, nitida e “cristallina”, restituire la sensazione di tridimensionalità del vero, i contorni senza doppi bordi o sbavature (regolate anche la correzione diottrica dell’oculare, oltre la messa a fuoco), il colore stagliato, vivido e naturale, senza aloni variopinti (indice di diffrazione ed aberrazione cromatica).

Evitate quelli con le lenti fortemente colorate (es.rossastre), perchè evidentemente serve loro una pesante correzione cromatica, e non è un buon segno.

Il buon trattamento antiriflesso é dichiarato come “fully multi coated”, ed in genere promana riflessi verdognoli violacei (il c.d. “chinese green”).

Se riuscite a testare un binocolo di notte prima dell’acquisto, le stelle dovranno risultare puntiformi e ragionevolmente a fuoco anche a bordo lente, non sdoppiate e senza alterazioni cromatiche. Se possibile, e se già li conoscete, puntate qualche ammasso o stella doppia. Mizar ed Alcor, Polaris A e B, Epsilon Lyrae, le Pleiadi, M13 o M42, l’ammasso aperto di Mirfak (alfa Persei), il Doppio di Perseo, il Presepe in Cancro, la costellazione del Delfino o un asterismo inconfondibile come la Stampella sono facili bersagli test per valutare la linearità delle lenti: vi dovrete sentire “dentro” l’ammasso.

Se ci sono in quel giorno ed in quell’ora, Giove con i satelliti “galileiani” e la Galassia di Andromeda offriranno – oltre il gusto della visione - buoni elementi di valutazione circa la risoluzione dell’ottica in prova. (Giove non dovrà restituire aloni di vari colori)

Il “Piccolo Carro” si presta come ottimo banco di prova per la luminosità: se vedete tutte le sette stelle ad occhio nudo, avete una perfetta scala delle magnitudini stellari dalla 2 alla 5 (nonchè un buon cielo buio, merce rarissima, ormai!)

Se vedete ulteriori stellucce là intorno, sparse (particolarmente intorno alla polare, il bino è più che sufficiente per arrivare fino all'ottava magnitudine.

Potete anche provare a “zoomare” con un programma tipo “Stellarium” per verificare cosa state vedendo e fino a che “mag”.

Infine: una bella Luna rotondetta, mielosa e solatia è ottima per verificare il cromatismo: ci sono “aureole” colorate intorno a Selene? Bino no buono. (Ma all’atto pratico e per le tasche di tutti, un po’ di aureole con la Luna piena sono inevitabili, salvo strumenti di eccezionale qualità ottica).

Se iniziate a valutare un bino col buio, sarà bene ripetere la prova in “terrestre” (cioè di giorno). Un palo, una croce, un’antenna in lontananza, un uccellino variopinto potranno darvi più elementi di valutazione di mille “datasheets”.

Di binocoli sul mercato ce ne sono moltissimi, e la stragrande maggioranza non superano la misura di 10x50. Per uso astronomico, più sono alti questi valori, più il loro uso sarà appagante, ed "advanced".

Formati più frequenti per uso su cielo notturno sono il 20x80; 20x90; 25x100 (necessitano tutti di un robusto cavalletto).

Se ad esempio, non badando alla spesa e volendo subito il meglio per il cielo profondo, il NEXUS 23-36-41x100 (con oculari intercambiabili e visione angolata a 45°) va per la maggiore fra i “binofili” (cioè gli astrofili che osservano con binocolo), perché unisce grande diametro (100mm su due tubi) alla possibilità di cambiare l'ingrandimento (c'é chi vi ha montato oculari con cui ha raggiunto anche gli 80x), alla possibilità di un uso misto, sia "terrestre" (diurno) che astronomico (notturno), in quanto né dritto né a squadro, bensì con una comodissima angolatura a metà fra l'uno e l'altro, che consente di usarlo facilmente in entrambe le situazioni.

Fra i binocoli giganti per uso astronomico, forse é quello col miglior rapporto qualità /prezzo.

Poiché in tal caso il peso si aggira fra i 7 e 9 chili di binocolo, è obbligatorio dotarsi di treppiede e forcella idonei a sopportare tale carico senza vibrazioni, altrimenti la qualità di tale oggetto andrebbe completamente sprecata.

Infine: in caso d’ingrandimenti superiori dai 10x in su è sempre opportuno montare il binocolo su un cavalletto (vanno bene anche quelli fotografici, con testa fluida e d’altezza/robustezza adeguate). Al proposito esiste fra gli accessori fotovideo un’apposita staffa per attaccare il bino al cavallettone.



Cieli Sereni e senza inquinamento alcuno

Serastrof


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