Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

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Luminosità dei Binocoli

Parliamo di tutto quello che riguarda l'osservazione astronomica con i binocoli, loro accessori e tecniche da utilizzare.

Moderatore: serastrof

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nikotempesta
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Luminosità dei Binocoli

#1

Messaggio da nikotempesta »

Accetto l'invito di serastrof!

Ho una domanda che i libri non mi hanno risolto!
Ma un 7x50 ( o 10x50) raccoglie più luce di un 20x80? E poi se il diametro delle lenti è 80mm anzichè 50mm, (a parità di ingrandimento) non dovrebbe raccogliere più luce? E ancora, il fatto che un bincolo abbia un ingrandimento ad es. di 20x, esclude la possibilità di utilizzarlo a 10x (come le macchine fotografiche digitali che hanno un massimo di zoom ma posso scegliere di usare uno zoom iferiore per le foto)?

Illuminatemi anche stavolta!


thefrenz
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#2

Messaggio da thefrenz »

Come descritto a pag 17-18 nel tuo libro il primo numero indica gli ingrandimenti, il secondo il diametro delle lenti
Più è grande la lente e più raccogli luce, in sostanza un 7x50 e un 10x50 raccolgono la stessa luce, ma con ingrandimenti diversi, mentre un 20x80 raccoglie più luce ad un ingrandimento maggiore.
di norma il binocolo ha un ingrandimento fisso, ci sono in commercio alcuni binocoli zoom ma non li ho mai provati,http://www.celestron.com/astronomy/bino ... cular.html
Inoltre ci sono dei binocoloni con gli oculari intercambiabili tipo questi http://www.rpoptix.com/nexus.html ma sei decisamente fuori badget
nikotempesta
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#3

Messaggio da nikotempesta »

Ah quindi raccogliere tanta luce non è sinonimo di ampio campo visivo! Io confondevo le due cose! Perfetto! Per quanto riguarda gli ingrandimenti ho capito.

Grazie mille thefrenz!
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serastrof
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#4

Messaggio da serastrof »

Beh... Non ho studiato ottica geometrica, se non pochissimi elementi, e da autodidatta, per cui riporto quel che (credo) ho compreso.

Un binocolo, nonostante i prismi, rimane un doppio tubo ottico, ciascuno dei quali assimilabile ad un qualsiasi rifrattore. Quindi, come in tutti gli strumenti ottici, in effetti ingrandimento e focale sono in relazione inversa con la luminosità.

Innanzitutto, a parità di diametro dell'apertura (in pratica la lente anteriore), una focale corta é più luminosa di una lunga. Un binocolo a minor ingradimento avrà anche tubi (e focale) più corti. E la luminosità "f", come per tutti gli obiettivi, é data dal rapporto l/d (lunghezza focale fratto apertura).
Focale di un bino? http://www.galassiere.it/binocolo.htm

Inoltre - poiché costruire binocoli necessita di banchi ottici di allineamento e collimazione molto costosi, e di pezzi di assemblaggio, quali lenti, prismi, meccanismi, ghiere, tubi troncoconici, parti di alloggiamento e sostegno delle lenti e prismi, etc... che richiedono grandi investimenti - ciò comporta la possibilità di costruire binocoli solo se in grande scala, cosa che solo una grande impresa potrà fare.

Puoi autocostruirti un telescopio, e perfino un binoscopio, (e tanti astrofili a volte lo sanno fare meglio delle imprese) ma non un binocolo!

Pertanto scelte industriali e limiti ottici non portano a costruire a volontà un qualsiasi rapporto ingrandimenti/apertura. Infatti nei bino, a differenza dei telescopi, si va per step: 7x50, 8x30, 10x50, etc...
Ciò, perché occorre comunque ottenere una visibilità globale accettabile, mentre alti ingrandimenti degraderebbero comunque l'immagine. Non risulta utile, quindi, produrre dei 20x40, che risulterebbo troppo bui e con immagine degradata.

Ai fini astronomici, per i binocoli, invece é importante un valore quasi mai riportato dalle specifiche tecniche. Si tratta del "fattore crepuscolare", che di fatto esprime la capacità del bino di "vedere nel buio" (ed il cielo non é mai veramente buio): http://www.galassiere.it/bino.htm

Tutto questo, per dire che per i binocoli bisogna limitarsi a ciò che si trova sul mercato, e che in astronomia il binocolo non solo é utilissimo, ma che può benissimo essere il primo strumento, basta che sia adeguato alle proprie conoscenze. Più queste cresceranno, più potrà (o dovrà) crescere il diametro, l'ingrandimento, il peso e la qualità dello stesso. Il limite sarà solo il portafogli.

Vorrei pertanto sfatare che si tratti solo di un ausilio per chi inizia, tipo abbecedario delle scuole elementari.

Osservare a campo largo e a due occhi é altrettanto valido e profondo di quanto si faccia con alti ingrandimenti. La visione stereoscopica resa da due tubi affiancati ma non perfettamente paralleli (puntano all'infinito, ma partono da un minimo...) sarà sempre più tridimensionale di qualsiasi telescopio, anche se dotato di "torretta binoculare" (cioé quell'accessorio che da un solo canale di luce lo "sdoppia" sui due occhi).
Soprattutto é un'altra concezione, quella delle passeggiate rilassanti fra cascate di sfavillii e sbrilluccichi, quella dell'indagine delle campiture galattiche, quella della scoperta di nuovi corpi del sistema solare (deboli comete all'afelio vengono scoperte più facilmente a mano con grandi binocoloni, vedi gli asustraliani ed i giapponesi ed i mitici Fujinon 40x150...: http://www.bigbinoculars.com/150fmt25.htm) ed il miglior modo per costruire nella propria mente la vera mappa geografica (e quindi la conoscenza) della volta celeste.

(segue)
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serastrof
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#5

Messaggio da serastrof »

Nikotempesta: 7x50 ( o 10x50) raccoglie più luce di un 20x80

Premesso quanto prima, negli strumenti ottici in genere, e particolarmente nei binocoli, bisognualivida distinguere dai parametri formali da quello che effettivamente riescono a risolvere, in termini visuali.

Parlando in via teorica e puramente esemplificativa, un diametro maggiore, a parità d'ingrandimento, di per sé non é sufficiente a far cogliere oggetti deboli del cielo profondo, perché la luce inviata da questi (che é invariabile e definibile come perfettamente costante) sarà concentrata in una porzione di superficie della lente, dell'oculare ed infine della retina umana molto piccola, tale da essere per nulla significativa nel nostro cervello in termini neurali e bioelettrici, soprattutto in presenza di altre fonti di luce (ed il fondo cielo non é mai veramente a zero emissione). Invece, aumentando l'ingrandimento, la proiezione della luce inviata dalla sorgente sulla retina coprirà un'area (e quindi un numero di cellule fotosensibili) via via sempre più grande, con possibilità quindi di "detectere" oggetti a bassa emissione per sommatoria dello stimolo.
Emissione che però resta quantitativamente la stessa, e quindi si ripartisce fra i vari fotorecettori (princialmente i famosi "bastoncelli"). Se l'energia luminosa (raccolta dal tubo e concentrata nel "fuoco" e quindi nuovamente ripartita sull'area di proiezione, delimitata dalla "pupilla d'uscita") non é sufficientemente elevata, i recettori, benché numerosi, rischiano di non eccitarsi affatto perché sotto soglia (il valore sogliare varia da soggetto a soggetto, in funzione dello stato psicofisico).

Quindi, nonostante che il restringimento del campo inquadrato, apportato dall'ingrandimento maggiore, riduca anche il "disturbo" proveniente dal resto dell'immagine (fondo cielo), l'oggetto deep-sky restarà invisibile. Per "risolverlo", bisogna incrementare l'energia luminosa in arrivo. Non potendo aumentare quella del corpo celeste, va incrementata la raccolta della luce da esso proveniente.
Tanto quanto si otterrà da una tubazione idraulica, a seconda del suo calibro (sempre che ci sia acqua sufficiente alla fonte...).
Ovvero aumentare il diametro dell' "apertura".
E' lo stesso fenomeno che avviene nell'obiettivo fotografico, dove il diaframma ad iride si apre e si chiude aumentando o diminuendo la quantità dell'energia luminosa che arriva sul materiale fotosensibile (una volta la gelatina della pellicola, oggi la griglia semiconduttrice del CCD http://it.wikipedia.org/wiki/Dispositiv ... accoppiata).

In sostanza: ingrandimento e diametro nei binocoli li si fanno viaggiare sempre insieme: se cresce l'uno deve crescere anche l'altro, l'altro senza l'uno torna pochissimo o nulla utile.

Ma ora basta professori, anche se purtroppo vanno di moda.

Un binocolo "normale" bisogna sempre averlo, in casa. Se é di qualità meglio ancora. Non sempre la qualità é data dal marchio, ma da qualche parte bisogna pur partire. Nell'ordine: Celestron, Nikon, Vortex, Canon, Swarosky, Zeiss...

Il vetro dev'essere almeno "Bak4" (il "Bk7" in genere è destinato ad oggetti economici), e con trattamento antiriflesso "fmc" (fully multi coated). Ma siccome né l'uno né l'altro possono essere verificati dal consumatore, leggete bene la targa e tutto ciò che il produttore scrive (non sprecano certo le parole e nemmeno i numeri), e poi guardateci dentro. La differenza fra uno buono ed uno scadente si vede eccome!

Il cavalletto foto ce l'hai già? Allora acquista subito il supporto per attaccare il bino. Lo puoi prendere tranquillamente on line oppure usato. Prezzo max 5-10 euro.
Nikotempesta: il fatto che un binocolo abbia un ingrandimento ad es. di 20x, esclude la possibilità di utilizzarlo a 10x
Esistono anche molti binocoli zoom. In genere il meccanismo dello zoom (una lamina d'acciao elastico che fa girare contemporaneamente i due oculari per farli andare su e giù, posto sotto i barilottini degli oculari e nel "ponte" composto dai due braccetti) non riesce ad essere mai così preciso, con perdita di qualità. Un bino zoom dev'essere veramente ottimo, soprattutto dal punto di vista meccanico. Ma a quel punto meglio un binocolone ad oculari intercambiabili, come il Nexus 70mm o 100mm. Il mondo binofilo in genere diffida sempre dei bino zoom, e la maggior parte dei binocoli viene prodotto ad ingrandimento fisso.
raccogliere tanta luce non è sinonimo di ampio campo visivo
Sono due cose completamente diverse, ma all'atto pratico interagenti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Angolo_di_campo. Se allarghi l'angolo di campo, inquadrerai più spazio fisico, e quindi il panorama ti invierà tutta la luce che c'é sulla sua "superficie," sia quella riflessa dai corpi che quella incidente sull'obiettivo (ad. es: la luce del cielo o di altre fonti). Per ingrandire, si osserva (si raccoglie la luce riflessa da) una porzione di realtà (il "soggetto") molto più ristretta (angolo di campo più chiuso), la cui superficie invierà verso l'osservatore solo la quantità d'energia che "ab origine" incide sul soggetto stesso (e non su tutto il resto). O meglio: invierà verso l'osservatore tutta quella che non sarà assorbita dal soggetto stesso, ma riflessa da quest'ultimo (in tutte le direzioni, ma per ora semplifichiamo e consideriamo che la riflessione avvenga tutta verso l'osserrvatore).
Appare intuitivo che tale energia luminosa non potrà che essere quantitativamente inferiore a quella che sarebbe riflessa da una porzione maggiore di realtà.
Ecco perché quando si "zomma", aumenta sì l'ingrandimento, si "chiude" altrettanto il campo inquadrato, ma nel contempo l'immagine si scurisce proporzionalmente.

Tornando ai binocoli: aumentare gli x ha anche l'effetto di scurire il fondo cielo, e ciò può consentire di cogliere oggetti deboli che prima non si vedevano.

Tutto questo per dire che con un 25x100 vedrai oggetti deep sky (nebulose, galassie, ammassi) che non riuscirai mai a cogliere con un 11x100 (se fosse acquistabile), meno che mai con un 11x50.

Inoltre un 100mm può esser "diaframmato" (anche con un semplice dischetto di cartoncino) a 70, 50 e perfino a 30mm, il contrario no.
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#6

Messaggio da nikotempesta »

Cavoli, non avevano tutti i torti quando ti definivano il Guru!

Se ho capito bene, un forte ingrandimento e un ampio diametro dell'obiettivo concorrono insieme alla visione di oggetti deep sky o comunque oggetti di debole luminosità. Un binocolo 20x80, quindi, è un buon acquisto anche per astrofili esperti.

Per quanto riguarda il treppiede fotografico aspetto l'arrivo del binocolo e vedo un po com'è la situazione, perchè il tizio dell'ottica mi ha detto che il Magellano 15x70 (ecco perchè non l'ho scelto) non aveva una filettatura universale, ma si adattava solo ad un treppiede che costava 150 euro (horribile dictu, terribile visu)!!!
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serastrof
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#7

Messaggio da serastrof »

Messaggio inserito da nikotempesta

Un binocolo 20x80, quindi, è un buon acquisto anche per astrofili esperti
Per chiunque, esperti e non, astrofili o birdwatchers, amanti dei grandi panorami o dei particolari architettonici di monumenti e chiese...

In astronomia, più grande e versatile é, meglio é: http://www.united-optics.com/Products/B ... eries.html

(guarda un po' qui se ci riconosci il tuo: http://www.united-optics.com/Products/B ... eries.html)
il Magellano 15x70 (ecco perchè non l'ho scelto) non aveva una filettatura universale, ma si adattava solo ad un treppiede che costava 150 euro
uhmmm... :http://www.miotti.it/index.php/item/sku/24107.html "mediante un adattatore opzionale è possibile montare il binocolo su un treppiede fotografico.......# Peso: 1390 g - Adattatore per treppiede: opzionale"
Vedi al centro del carrello di messa a fuoco, il perno centrale, davanti (lato tubi)? In mezzo c'é un tappo, se lo levi sotto c'é un foro filettato. Tutti i binocoli, salvo rare eccezioni (vecchi russi, grandangoli, da teatro o da stadio) usano il passo fotografico 1/4 di pollice, sistema Whitworth/BA: "La vite di fissaggio delle macchine fotografiche al cavalletto è di questo tipo, con passo 1/4"-20."http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... dit§ion=20

Il problema é quello del peso, e quindi della robustezza e della stabilità del cavalletto. Un 15x70 non pesa come una fotocamerina digitale compatta, semmai come e più d'una reflex con teleobbiettivo montato. Un cavalletto fotografico, per essere stabile e non vibrare, deve sopportare un carico massimo nominale pari almeno al doppio di quello che si pensa di applicargli. Per un buon cavalletto ad uso binocolone si può spendere anche meno di 150 euro, basta googlare un po', o girare nei mercatini dei cinesi con il bigbino (e staffa di montaggio) al seguito.
(Eh..., una volta erano i russi a vendere cose fotografiche, e che roba! Spartana, ma tosta).
Un buon cavalletto é un investimento che non si svaluta, rimane per riprese video e foto, sostegno di lampade da studio od illuminatori, si può usare anche come montatura altazimutale per un telescopio rifrattore o per uno "spotting scope" da birdwatching. Infine in genere é sempre rivendibile.
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