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Nuovi Freon minacciano lo strato di Ozono

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Moderatore: Stefano De C.

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serastrof
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Nuovi Freon minacciano lo strato di Ozono

#1

Messaggio da serastrof »

Quattro nuovi composti clorofluorurati minacciano pericolosamente la fascia di ozono stratosferico che ci protegge dagli UV della luce solare e da altre emissioni cosmiche.

A lanciare l’allarme sull’accumulo di inquinanti che influenzano il clima globale è uno studio pubblicato sul n.ro 2109 (9 marzo 2014) di Nature Geoscience, secondo cui negli ultimi anni nell’ozonosfera si sono accumulati tre nuovi clorofluorocarburi (i CFC, banditi dal 1987 dal protocollo di Montreal) e un nuovo idrofluorocarburo (HCFC).

Queste varianti di gas freon non erano - finora - mai stati rivelati nell’atmosfera, per cui non rientrano nella lista dei gas buca-ozono banditi dal famoso (e per lo più disapplicato) Protocollo di Montreal. Il quale avrebbe dunque bisogno - quntomeno - di esser integrato con questi nuovi 4 ozone-killers.

Scrive l'autorevole rivista scientifica:

"Sostanze dannose per l'ozono, emesse attraverso le attività umane provocano danni su larga scala per lo strato di ozono stratosferico, ed influenzano il clima globale del Pianeta. Di conseguenza, la produzione di molte di queste sostanze è stata gradualmente eliminata.
Esempi importanti sono i clorofluorocarburi (CFC), e loro sostituti intermedi, gli idroclorofluorocarburi (HCFC).

Finora, sette tipi di CFC e sei tipi di HCFC hanno dimostrato di essere delle "ODS" (Ozone Depleting Substances, sostanze che distruggono l’ozono).
Qui riportiamo l'individuazione e la quantificazione di ulteriori tre CFC e un nuovo HCFC. Abbiamo analizzato la composizione dei campioni di aria incontaminati raccolti in Tasmania tra il 1978 e il 2012, e estratti dalla neve firn profonda in Groenlandia nel 2008 , utilizzando la gascromatografia con rivelazione a spettrometria di massa.
Utilizzando i dati firn, dimostriamo che tutti e quattro i composti hanno iniziato ad emergere in atmosfera nel 1960. Due dei composti continuano ad accumularsi oggi nell'atmosfera. Stimiamo che, prima del 2012, le emissioni di tutti e quattro i composti combinati ammontano a più di 74.000 tonnellate. Piccola cosa rispetto alle emissioni di picco di altri CFC nel 1980 di oltre un milione di tonnellate all'anno. Tuttavia, le emissioni dichiarate sono chiaramente in contrasto con le disposizioni ed i principi alla base dell Protocollo di Montreal, e sollevano [numerosi] interrogativi circa le fonti di questi gas".

=====

Fin qui l'abstract di Nature Geoscience, che per la lettura del testo integrale rimanda alla formula a pagamento.

Chi volesse approfondire, clicchi qui e soprattutto qui.


Stefano De C.
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#2

Messaggio da Stefano De C. »

I CFC (gli CFC-11 e CFC-12, che erano i più pericolosi) non sono più usati da tempo cmq.
Gli idrofluorocarburi, non sarebbero tossici per lo strato di ozono
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serastrof
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#3

Messaggio da serastrof »

I CFC e gli HCFC sono due grandi famiglie di prodotti chimici, ed all'interno di ciascuna di esse esistono moltissime varianti dello stesso capostipite. Un po' come i farmaci cortisonici e gli antistaminici, di cui - per ciascun gruppo - ne esistono o ne sono esistiti moltissimi differenti, taluni dismessi dall'uso terapeutico, altri ancora in uso ed altri ancora appena in sperimentazione.

Il protocollo di Montreal ne ha elencati una parte, quelli utilizzati industrialmente al momento per cui si é raggiunto l'accordo (1987). Cioé quelli che si é riusciti a far ricadere all'interno dell'accordo, che - lo dice la parola stessa - fu comunque un compromesso accettabile ma non certo ideale: http://it.wikipedia.org/wiki/Protocollo_di_Montreal

L'aggressione alla fascia d'ozono (la cui molecola é composta solo da tre atomi di ossigeno, ma il legame é molto instabile essendo l'ossigeno bivalente: http://it.wikipedia.org/wiki/Ozono) é causata dagli atomi di cloro, rilasciati per ionizzazione dei CFC per effetto della radiazione solare. Il tempo di salita di questi gas é molto lento: dai 10 a 50 e più anni. I sostituenti "ecologici" delle ODS (attualmente autorizzati nei settori, sia industriale che retail, della refrigerazione, le prove pressioni, l'insufflazione degli espansi, l'atmosfera modificata e l'antincendio - solo per citare alcuni attuali utilizzi) sono stati considerati "ozone-safe" grazie particolarmente alla lentezza del tempo di salita (80-150 anni).

Ciò comporta che praticamente la gran massa dei chemicals ODP post-Montreal deve ancora arrivare alla quota ozonosferica (15-35 Km), a cui bisogna aggiungere il residuo degli anni 60-2000.

IInfatti, una volta arrivato in quota, il cloro non si distrugge immediatamente, ma resta a corrodere persistentemente dell'ulteriore prezioso ozono, fino a che man mano non si disperde e/o ricade (deposizioni acide). Il cloro corrode la fascia d'ozono da sotto (lato Terra), ma nello stesso tempo la ionizzazione cosmica e solare la riproduce dal lato esterno. Inoltre l'ozono essendo instabile "decade" continuamente da solo in ossigeno molecolare stabile. L'equilibrio risultante fra produzione di ozono da ionizzazione superiore, scomposizione "spontanea" e clorocorrosione (anch'essa bipolare, cioé sia per fenomeni naturali che per induzione da attività artificiali umane) é risultato estremamente delicato, ed influenzato da una serie polifattoriale di concause, la maggior parte "naturali" (es.: vulcanesimo).

Il dito sconsiderato dell'uomo si é infilato in tutto ciò, ma rimane l'unico a ns. responsabilità nonché l'unico su cui é ragionevolmente facile agire (possiamo impedire ad un vulcano di eruttare?)

Il protocollo di Montreal non ha abolito completamente la produzione delle ODS, perché la messa al bando definitiva scatterà, per la gran parte degli stati mondiali, solo nel 2030. Il protocollo é stato riconosciuto da 192 nazioni su 204 registrate all'ONU. Fra questi esistono molte federazioni, che hanno sì riconosciuto Montreal, ma al loro interno numerosi singoli stati nazionali hanno adottato parametri più lassisti (particolarmente laddove esistevano impianti industriali di produzione delle sostanze bandite), che così continuano ad alimentare il proprio mercato interno e con esso il contributo alla deplezione dell'ozonosfera. Infine va considerato l'immancabile deficit nei controlli.

L'Europa ha recepito Montreal solo nel '94, con successivi aggiornamenti fino al 2000, quando é stato accettata la messa al bando (in UE) entro il 2015, ma della sola produzione.

Dunque siamo ancora abbastanza lontani dall'immissione zero delle ODS, ed ancor più lontani dal ritrarre effettivamente e definitivamente il ns. dito da mezzo dell'ingranaggio di Madre Natura.

http://it.wikipedia.org/wiki/Buco_nell%27ozono

http://www.nonsoloaria.com/buoz.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Ozonosfera

http://www.ozonelayer.noaa.gov/

https://www.wmo.int/pages/prog/arep/gaw/ozone/
Stefano De C.
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#4

Messaggio da Stefano De C. »

Lo so Sergio com'è, che ci sono tempi lunghi, cmq, dopo il picco record del buco del 1994, al situazione ozono è migliorata grazie a quell'accordo
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serastrof
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#5

Messaggio da serastrof »

Notizie fresche dal Parlamento Europeo: conta quel che conta, ma non sempre i Parlamenti sono da buttare. (Meno parlamentari, meno rappresentanti. Meno rappresentanti, meno rappresentanza. Meno rappresentanza, meno possibilità di esser rappresentati).

Rimane il fatto che l'intervento antiCFC non sarà mai così tempestivo come la gravità del fatto richiederebbe. Ma questa é una costante del genere umano nei confronti dell'ambiente (e non solo). Per questo siamo al punto in cui siamo.


Immagine
comunicatoPEsuCFC.pdf

Immagine
atti parleur12mar14gasCFC.pdf


(traduzione automatica)
Raffreddamento senza riscaldamento climatico: il Parlamento appoggia divieto F-gas
Comitato dei Comitati per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare - Sessione plenaria [2014/12/03 - 00:43]

L'uso di gas fluorurati ostili al clima dovrebbe essere vietato nei nuovi elettrodomestici e frigoriferi di condizionamento a partire dal 2022-2025, nell'ambito del pacchetto di norme approvate dal Parlamento europeo Mercoledì (ieri 12/03/2014, ndr). Queste regole erano già state informalmente concordate con i ministri dell'UE.
Nel complesso, l'uso di potenti gas a effetto serra "idrofluorocarburi" (HFC) deve essere ridotto del 79% entro il 2030.

Dopo il divieto dei clorofluorocarburi (CFC) nel 1980 per rallentare l'assottigliamento dell'ozonostrato, il nuovo progetto di legge colpisce l'uso di diversi altri gas fluorurati che sono nocivi per il clima.
I gas fluorurati possono avere un effetto di riscaldamento serra fino a 23.000 volte maggiore di quantità equivalenti di CO2.

"Questa innovazione dell'UE determina il ritmo per una dismissione globale di questi gas "super-effetto serra", che altrimenti apporterebbero un contributo del 20% alle emissioni di gas serra entro il 2030.
Le emissioni di gas fluorurati sono aumentate del 60% dal 1990 nella UE. Bandire il loro uso in apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d'aria è quindi urgente al fine d'invertire questa tendenza ", ha dichiarato il MEP (member of the european parliament, ndr) Bas Eickhout (Gruppo Verde/Alleanza libera europea, NL).

"L'UE ridurrà l'uso F-gas di quasi l'80% entro il 2030. Bandire i gas fluorurati dai nuovi impianti di refrigerazione commerciale dal 2022 stimolerà l'innovazione, con immediato beneficio di molte imprese europee innovative, stimolando la domanda di refrigeranti naturali", ha aggiunto il MEP.

F-gas phase-outs

Nei negoziati , i deputati hanno modificato la proposta della Commissione di eliminare gradualmente l'uso dei gas fluorurati
in diversi nuovi settori in cui sono disponibili alternative convenienti, sicure, ed ad alta efficienza energetica.

Il divieto si applica agli impianti centralizzati di refrigerazione commerciale con una capacità di 40kW che utilizzano HFC.
I piccoli impianti di condizionamento che utilizzano HFC con un riscaldamento globale potenziale (GWP) superiore a 750 volte quello del CO2 saranno vietati dal 2025, e gli aerosoli ad uso tecnico contenenti HFC oltre i 150 GWP verrebbero vietati dal 2018.
Prodotti come polistirene estruso e altre schiume con HFC sarebbero vietati dal 2020 e il 2023, rispettivamente.

L'accordo ha inoltre rafforzato le disposizioni proposte per ridurre le emissioni del prodotto, e la legislazione incoraggia gli Stati membri a sviluppare regimi di responsabilità del produttore per il recupero di tutti i gas fluorurati.

Prossimi passi
Il progetto di legge è stato approvato da 644 voti favorevoli, 19 contrari e 16 astensioni. Il Consiglio dei Ministri voterà il fascicolo il 14 aprile.
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