Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali
Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.
FIRMA LA PETIZIONE!
https://www.change.org/p/president-of-t ... liferation
Aiutaci anche tu a proteggere il cielo stellato!
Link alla discussione.
viewtopic.php?f=11&t=20325
Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.
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Lampione vincente, luna perdente !!
Moderatore: serastrof
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Lampione vincente, luna perdente !!
Salve a tutti !!
Volevo solo contribuire a questa sezione sull'inquinamento luminoso postando il sito da cui svolgo il NOSTRO magnifico hobby !!
Come vedete, il lampione vince contro il chiarore lunare !
Incredibile !
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e ancora........il lampione che illumina la mia postazione e la mia casa !!
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Volevo solo contribuire a questa sezione sull'inquinamento luminoso postando il sito da cui svolgo il NOSTRO magnifico hobby !!
Come vedete, il lampione vince contro il chiarore lunare !
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e ancora........il lampione che illumina la mia postazione e la mia casa !!
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Ma... sei a piano terra? Presumo allora che il lampione si trovi dall'altro lato della strada.
Se il plafone fosse fuori norma, allora puoi pretendere che venga sostituito, e forse qualcosa migliorerebbe. Diversamente - stante l'attuale normativa - sarebbe difficile impedire che il flusso luminoso ti crei disturbo. Bisognerebbe invocare l'art. 844cc e condurre una vera e propria battaglia giuridica per affermare un nuovo principio: il diritto degli astrofili a non esser disturbati/impediti ad esercitare il proprio "mestiere".
Ma - la precisazione é d'obbligo - si tratta di un Diritto ancora non scritto da nessuna parte, purtroppo.
E per il quale pare che gli astrofili facciano a gara a rinunciare...
Prova un po' a farci vedere com'é fatto il lampione, con una foto di giorno. Se non é "full cut off" (vetro piano, lampada recessa ed inclinazione non oltre l'orizzontale, spettro luminoso da vapori di sodio bassa pressione, illuminamento delle superfici sottostanti non eccedente i limiti tabellari), la prima cosa da fare é chiederne la messa a norma in tutta la zona.
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Se il plafone fosse fuori norma, allora puoi pretendere che venga sostituito, e forse qualcosa migliorerebbe. Diversamente - stante l'attuale normativa - sarebbe difficile impedire che il flusso luminoso ti crei disturbo. Bisognerebbe invocare l'art. 844cc e condurre una vera e propria battaglia giuridica per affermare un nuovo principio: il diritto degli astrofili a non esser disturbati/impediti ad esercitare il proprio "mestiere".
Ma - la precisazione é d'obbligo - si tratta di un Diritto ancora non scritto da nessuna parte, purtroppo.
E per il quale pare che gli astrofili facciano a gara a rinunciare...
Prova un po' a farci vedere com'é fatto il lampione, con una foto di giorno. Se non é "full cut off" (vetro piano, lampada recessa ed inclinazione non oltre l'orizzontale, spettro luminoso da vapori di sodio bassa pressione, illuminamento delle superfici sottostanti non eccedente i limiti tabellari), la prima cosa da fare é chiederne la messa a norma in tutta la zona.
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- elettrorider
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Ehmm.... e quel faretto tuo, in giardino, a 45°? Vero che non c'é paragone...Messaggio inserito da lbastro
Ti assicuro che è completamente fuori norma, domani metto anche le altre foto del lampione. ( ho dimenticato a casa la canon.. ).
Intanto puoi pensare ad una quinta arborea di pinetti lungo tutta la recinzione, in modo da schermarti un pò. Il lampione stradale però ti spioverà sempre dall'alto..... lo si costruisce apposta!
(Hai un backyard, cioé sul retro, eventualmente, disponibile?)
Ma.... pare quasi full cut-off. C'é solo un angolatura piuttosto elevata (ma dipende, potrebbe venir fuori che il lobo d'irradiazione sia pressocché a norma, la lampada essendo "recessa"...).
(Si può chiedere la verifica con fotogoniometro, da parte dell'Arpa su richiesta di un Comando di Vigii Urbani o di Magistratura)
Non capisco se c'é o meno il vetro (piano), sotto la lampada. Sicuramente non é a calotta, visto che non sporge. Se il vetro manca del tutto, é perfino meglio, perché il vetro, anche se piano, tende a diffondere la luce oltre il suo stesso piano.
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La lampada pare ai vapori di mercurio. Non é espressamente vietata dalla L.R. Lombardia, poiché vengono indicati solo livelli di efficienza energetica.
Nelle aree di massima protezione (un certo raggio intorno agli osservatori astronomici inseriti in apposito elenco allegato alla L.R. e relativo Regolamento) é precisato che l'emissione deve aver spettro ristretto (alias sodio bassa pressione - luce giallognola).
Nel tuo caso, insomma, mi pare (da qui, ma potrei sbagliarmi) che non ci sono elementi così forti da poter presentare una specifica denuncia, anche se si può sempre farlo allos copo di far verificare se rispetta tutti i parametri tabellati.
Mi sembra però che sia più opportuna, invece, una pressione più "politica" (e quindi meglio non di un singolo, bensì di un'associazione), cioé chiedere all'Ente proprietario di tenere in considerazione i diritti degli astrofili, e che la luce con quello spettro é la più perniciosa per il cielo, che l'inclinazione é eccessiva, che la potenza forse pure é eccessiva, etc...
Ciò non credo riesca a comportare un obbligo cogente di messa a norma, bensì solo un eventuale impegno ad usare diversa attenzione al primo intervento manutentivo (cambio lampada, regolazione inclinazione o sostituzione armatura, che sarebbe il top...).
Insomma: credo che nel tuo caso ci voglia prima una battaglia per l'affermazione del principio, e poi una presenza associativa costante verso l'amministrazione proprietaria.
E' opportuno pertanto un contatto con un coordinamento antiIL, un sopralluogo e quindi un'attività specifica.
Diversamente, resterebbe solo il tiro al bersaglio....
Cieli Sereni e (lo so, davanti a 'ste cose pare quasi 'na presa pe'r c...) bui....
(Si può chiedere la verifica con fotogoniometro, da parte dell'Arpa su richiesta di un Comando di Vigii Urbani o di Magistratura)
Non capisco se c'é o meno il vetro (piano), sotto la lampada. Sicuramente non é a calotta, visto che non sporge. Se il vetro manca del tutto, é perfino meglio, perché il vetro, anche se piano, tende a diffondere la luce oltre il suo stesso piano.
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La lampada pare ai vapori di mercurio. Non é espressamente vietata dalla L.R. Lombardia, poiché vengono indicati solo livelli di efficienza energetica.
Nelle aree di massima protezione (un certo raggio intorno agli osservatori astronomici inseriti in apposito elenco allegato alla L.R. e relativo Regolamento) é precisato che l'emissione deve aver spettro ristretto (alias sodio bassa pressione - luce giallognola).
Nel tuo caso, insomma, mi pare (da qui, ma potrei sbagliarmi) che non ci sono elementi così forti da poter presentare una specifica denuncia, anche se si può sempre farlo allos copo di far verificare se rispetta tutti i parametri tabellati.
Mi sembra però che sia più opportuna, invece, una pressione più "politica" (e quindi meglio non di un singolo, bensì di un'associazione), cioé chiedere all'Ente proprietario di tenere in considerazione i diritti degli astrofili, e che la luce con quello spettro é la più perniciosa per il cielo, che l'inclinazione é eccessiva, che la potenza forse pure é eccessiva, etc...
Ciò non credo riesca a comportare un obbligo cogente di messa a norma, bensì solo un eventuale impegno ad usare diversa attenzione al primo intervento manutentivo (cambio lampada, regolazione inclinazione o sostituzione armatura, che sarebbe il top...).
Insomma: credo che nel tuo caso ci voglia prima una battaglia per l'affermazione del principio, e poi una presenza associativa costante verso l'amministrazione proprietaria.
E' opportuno pertanto un contatto con un coordinamento antiIL, un sopralluogo e quindi un'attività specifica.
Diversamente, resterebbe solo il tiro al bersaglio....
Cieli Sereni e (lo so, davanti a 'ste cose pare quasi 'na presa pe'r c...) bui....
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- Astrofilo
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Praticamente.....mi attacco al tram !
Comunque il lampione non presenta una schermatura esterna, bensì ha una sorta di guscio trasparente che ricopre la vera e propria lampadina, lo so' per certo perchè ci sono voluti 2 colpi per spegnerla, uno per la "cover" e l'altro per la lampadina !!
Comunque, in una zona abbastanza buia, un lampione del genere ha un impatto DEVASTANTE !!!!!!
Comunque il lampione non presenta una schermatura esterna, bensì ha una sorta di guscio trasparente che ricopre la vera e propria lampadina, lo so' per certo perchè ci sono voluti 2 colpi per spegnerla, uno per la "cover" e l'altro per la lampadina !!
Comunque, in una zona abbastanza buia, un lampione del genere ha un impatto DEVASTANTE !!!!!!
No, bisogna costruire pazientemente una strategia d'attacco. Ad es.: richiedere la verifica del lobo d'irradiazione, con fotogoniometro, coinvolge una serie di competenze (e di spese) che può portare a modifiche positive prima o senza misura.Messaggio inserito da lbastro
Praticamente.....mi attacco al tram !
Dimenticavo che il Servizio Tecnico deve aver avuto il "progetto illuminotecnico" che dovrebbe contenere le "tabelle fotometriche" firmate da un professionista riconosciuto. Richiedere di verificare se il "progetto" risponde a tutte le prescrizioni di legge (dai valori dichiarati alla formalità della sottoscrizione) é un modo per mantenere la pressione astrofila sul o sugli impianti. Ciò non conviene farlo da soli, ma come raltà associativa di settore. Prendere contatto con i gruppi attivi nella tua regione, con consiglieri municipali e/o comitati di quartiere e costruirsi un fronte di consenso può esser più importante che spegnere il lampione, e ti ci avvicina senza uso di doppio colpo
Ci credo perfettamente. Una fonte di luce, anche se perfettamente a norma, é sempre una sorgente radiativa.Comunque, in una zona abbastanza buia, un lampione del genere ha un impatto DEVASTANTE !!!!!!
Perché io vado cassandrando di parchi delle stelle? Posto che una società del benessere esiste, e che usa molte luci artificiali, occorrono luoghi a buio protetto dove chunque possa recarsi ad osservare il cielo notturno in libertà e sicurezza. Non riserve indiane, ma servizi pubblici come fosse un asilo nido od il parco giochi, la biblioteca comunale e l'ambulatorio condotto.
E' un intero modello di altra società, quella che sarà - se mai sarà - in grado di fare ciò. Un intero modello di produzione e di costruzione del vivere civile (e pure militare!).
Rileggi ora il mio motto in firma, alla luce (sic!) di tali riflessioni sui massimi sistemi.
Cieli sereni a massimo seeing
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- Astrofilo
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wow, che onore !!
Ehm, la casa è di 30 anni fà, io l'ho ristrutturata da capo a piedi,ma le strade sono rimaste le stesse.....tempo fà chiesi cortesemente al sindaco del mio comune tramite email che venisse almeno sostituita la lampadina con voltaggio inferiore......la risposta è stata che il lampione non è del comune ma dell'enel e quindi loro se ne lavano le mani, se posso tagliare l'erba pure di notte come nei lagher !!
Ehm, la casa è di 30 anni fà, io l'ho ristrutturata da capo a piedi,ma le strade sono rimaste le stesse.....tempo fà chiesi cortesemente al sindaco del mio comune tramite email che venisse almeno sostituita la lampadina con voltaggio inferiore......la risposta è stata che il lampione non è del comune ma dell'enel e quindi loro se ne lavano le mani, se posso tagliare l'erba pure di notte come nei lagher !!
Non so, forse nasce da questo:Messaggio inserito da lbastro
wow, che onore !!
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Yahoo!Mail
Martedì 4 dicembre 2012, 13:46
Da: serastrof@yahoo.it
A: lombardia@cielobuio.org
Cc: commissione@cielobuio.org, falchi@lightpollution.org, science@campocatinobservatory.org, ugo tagliaferri, "Mario Di Sora"; info@istil.it
Obj: LBastro inondato di luce molesta: utilizzabile estensivamente art. 844cc?
Ciao a tutti.
Segnalo che sul Forum Skylive si sta cercando d'individuare l'azione da intraprendere nel caso di LBastro, noto astrofilo advanced e titolare dell'omonima Ditta di accessori di qualità per astronomia, la cui postazione é stata inondata di luce da illuminazione pubblica.
V'invitiamo pertanto ad intervenire qui: viewtopic.php?t=15680
Segnaliamo altresì che sempre nello stesso forum si discute di come elaborare un Diritto ad Essere Astrofili. V'invitiamo ad inserire il Vs. contributo testuale, in argomento.
La sezione, qui: viewforum.php?f=11
Cieli sereni a massimo seeing
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Guardare all'Infinito, agire nel Finito
Alzare la testa, allargare il pensiero
serastrof@yahoo.it per un'astrofilia popolare e di massa
GRUPPO FACEBOOK "PARCO DELLE STELLE"
http://www.facebook.com/group.php?gid=344668382395
Forum Skylive http://www.skylive.it/forum5/
Punto di Prestito per Roma e Lazio di BUIOMETRIA PARTECIPATIVA
www.pibinko.org/bmp
Buonasera Presidente, benvenuto nel forum.Messaggio inserito da CieloBuio
Ciao a tutti.
Sono il presidente di CieloBuio.
Mi sono iscritto apposta per intervenire.
Ringrazio a nome di tutti per il lustro che ci concedi. Ci auguriamo di leggerti sempre in questi spazi, che sono a disposizone di chiunque sia impegnato nella lotta all'IL, e di poter proficuamente collaborare alla costruzione di un fronte comune fra tutti gli astrofili (e non solo) italiani (e non solo), affinché il Cielo Notturno sia dichiarato Patrimonio dell'Umanità.
Soprattutto, siamo impegnati e ci auguriamo che si possa presto arrivare in Italia a nuove norme e regolamentazioni del fenomeno che ci colpisce e che subiamo in prima persona ogni notte, ben più stringenti, efficaci e civili delle attuali.
Il cammino in tal senso é lungo, faticoso, difficile, pieno di ostacoli. Servono sedi e spazi di comunicazione, informazione, dibattito, formazione. Servono risorse e mezzi. Soprattutto servono menti e coscienze, cuori e persone.
Questo forum fa quello che può, con il Vs. contributo farà sicuramente di più e meglio. Cresciamo assieme.
==========
Nel merito del caso presente:
(link al complesso normativo Lombardia riguardante l'IL: http://cielobuio.org/index.php?option=c ... 14#ddg8950)
I principi della L.R. 17/00 (come modificata dalla L.R. 5/07) e della L.R. 38/04 (e succ. mod.) in che modo possono esser utilizata per rinnovare a norma un'armatura di 30anni fa? E' applicabile al caso di specie il termine (che il Comune non avrebbe rispettato nel caso in esame) dell'art. 6 L.R. 5/07?
Circa lo spettro, la norma può essere invocata per "costringere" ad installare un bulbo sodio b.p.?
Grazie, e cieli sereni a massimo seeing
Ma tra l'altro, m'é venuto da chiedermi: 'sto lampione, non é troppo pulito (sotto la lampada) per esser di trennt'anni? 'Sto famoso guscio trasparente che avvolge la lampadina (ne ho visti, ho capito qual'é) sembra esser rimasto pressocché inalterato nel tempo. Ciò significa solo che non introduce riduzioni di flusso, pur continuando a creare un'eventuale diffusione fusiforme dello stesso.
Potrebbe esser del tipo "polarizzato", il che orienterebbe più verticalmente il fascio.
Ma tutto ciò - 30anni o ieri - non sposta di una virgola la questione se sia a norma o meno.
Quindi a mio giudizio (salvo migliori indicazioni dal presidente di cielo buio o da chiunque altro) i passi da seguire sono i medesimi: contatto con associazione, per arrivare a:
1) una lettera (non come singolo) di formale richiesta al proprietario della strada (che non é mai l'Enel, la quale al massimo é la concessionaria dell'illuminazione pubblica per conto del Comune) di verificare o far verificare se il lampione rispetta i limiti di emissione flusso, intensità, efficienza energetica, d'illuminamento e di luminanza previsti dal combinato disposto della normativa regionale vigente (i cui principi sono stati sostanzialmente scritti nella L.R. 17/00 e soprattutto nel suo regolamento d'attuazione, il resto é differimento termini). Richiedere copia del "progetto illuminotecnico" completo di "tabella fotometrica" e delle certificazioni sottoscritte da professionista abilitato. Su cielobuio.org trovate dei facsimili già pronti; A tale lettera é bene allegare copia delle norme richiamate, e foto diurne/notturne del lampione (meglio: indicare quelli di tutta la strada), con elementi per riconoscerlo.
2) In tale testo precisare che comunque la luce inonda l'altrui proprietà, e che ciò provoca disturbo al riposo ed all'attività astronomica che s'intende continuare a svolgere liberamente nella propria proprietà;
3) che pertanto tale luce disturbante costituisce violazione dell'art. 844 Codice Civile, in quanto - a proprio giudizio ed in virtù della propria meritoria e riconosciuta attività astronomica, che tra l'altro é base per proficua attività d'impresa - va oltre la "normale tollerabilità", e che se il disturbo dovesse proseguire si valuterà eventuale azione di risarcimento danni (da documentare e quantificare).
4) trascorso un congruo termine senza modifiche o con modifiche non migliorative, od in mancanza di notizia di certificazione a norma in seguito a misure effettuate, depositare esposto denuncia ad autorità di P.G. (gli stessi Vigili Urbani lo sono, al riguardo) allegando la lettera già presentata, e chiedendo all'Autorità se in ciò non si ravvisino violazione di norme, sia amministrative che civili che penali, quale ad esempio l'omissione d'atti d'ufficio da parte del Comune inadempiente;
5) trascorso ulteriore congruo termine, se nulla é accaduto, si deve pensare a qualcosa di più: esposto alla Procura, nei confronti di Comune e Vigili, rimettendo a tale istituzione la valutazione di eventuali omissioni d'atti d'ufficio, sia da parte del Comune che eventualmente anche da parte del Comando di Polizia Urbana. Oppure (le due cose possono esser contemporanee) intentare lite al proprietario della strada per risarcimento danni (da documentare e quantificare preventivamente, a pena nullità), in base al famoso art. 844cc. Si potrebbe anche depositare esposto alla Corte dei Conti per il maggior onere sopportato dalla collettività (anche questo va calcolato e dimostrato) per la maggiore spesa energetica derivante dal mancato rispetto dei livelli di efficienza energetica previsti dalla L.R..
6) Prima, durante e dopo tutto ciò: pressioni verso rappresentanti eletti, forze politiche ed associazioni locali, manifestazioni di cittadini contro l'IL, contro l'eccesso di luce e contro quei lampioni vetusti (occhio però che il rimedio a volte può esser peggiore del male...).
L'argomento principale dovrà comunque essere: a) verifichiamo se rispettano le norme regionali; b) ma poi, perché la luce deve arrivare oltre la proprietà pubblica? La sua spesa non deve forse servire ai cittadini, a tutti i cittadini, per illuminare la strada pubblica, e non la proprietà altrui?
Ed allora non fatela arrivare a casa mia, perché se voglio illuminare il mio giardino accendo le mie lamapde, e se invece voglio restare al buio, la tua luce perché deve per forza arrivare da me, se non la voglio? Perché dovrei esser costretto - per forza ed a spese mie - ad innalzare barriere?
Tu Comune limitati a fare ciò che devi, cioé illuminare strade e marciapiedi, concentra il tuo flusso solo là dove sei tenuto a farcelo arrivare e non invadere l'altrui suolo.
Così - tra l'altro - risparmi pure soldi pubblici per la bolletta energetica.
----------
Purtroppo questi ultimi argomenti, che pure apparirebbero i più logici, calzanti ed idonei al nostro caso (che poi é il caso di molti, praticamente di tutti, astrofili e non) non fanno affatto parte del Diritto già sedimentato. Non stanno in nessuna legge ed ancora in nessuna sentenza, se non come petizione di principio ed interpretazione estensiva.
Eppure é nostro diritto, é il nostro Diritto.
Diritto negato, conculcato, compresso e represso. Un Diritto ancora non scritto, e purtroppo ancora troppo poco rivendicato. E' un fronte che ancora nessun movimento astrofilo ha saputo aprire e combattere.
Impieghiamo migliaia di Euro per indagare il cielo profondo, spendiamo centinaia di Euro in attrezzature e materiali, per poi lasciarli praticamente inutilizzati perché resi inutizzabili dall'altrui arbitrio o semplicemente dall'altrui insensibilità.
Eppure, ci sobbarchiamo di oneri e tante e tante fatiche, non (solo) per puro diletto, o per gioco, bensì per puro amore di conoscenza e per auto-educazione a valori extramateriali di rilevanza civile, sociale e culturale potentissimi.
Ciascuno di noi sa che non é uno sfizio e basta, bensì viene vissuto (quando lo scopri sul serio, perche se ti ci metti sul serio lo scopri e ti conquista!) come una vera e propria riflessione immateriale e spirituale, una crescita interiore, un senso di elevazione dell'animo. Un formare e forgiare la propria personalità, il proprio essere umano ed il proprio essere umani.
Tutto ciò però, innegabilmente non é né riconosciuto, né valorizzato, né promosso, né difeso.
Innannzitutto dagli astrofili, a cui manca una chiara coscienza di sè e delle proprie condizioni. Astrofili di tutto il mondo unitevi.
Potrebbe esser del tipo "polarizzato", il che orienterebbe più verticalmente il fascio.
Ma tutto ciò - 30anni o ieri - non sposta di una virgola la questione se sia a norma o meno.
Quindi a mio giudizio (salvo migliori indicazioni dal presidente di cielo buio o da chiunque altro) i passi da seguire sono i medesimi: contatto con associazione, per arrivare a:
1) una lettera (non come singolo) di formale richiesta al proprietario della strada (che non é mai l'Enel, la quale al massimo é la concessionaria dell'illuminazione pubblica per conto del Comune) di verificare o far verificare se il lampione rispetta i limiti di emissione flusso, intensità, efficienza energetica, d'illuminamento e di luminanza previsti dal combinato disposto della normativa regionale vigente (i cui principi sono stati sostanzialmente scritti nella L.R. 17/00 e soprattutto nel suo regolamento d'attuazione, il resto é differimento termini). Richiedere copia del "progetto illuminotecnico" completo di "tabella fotometrica" e delle certificazioni sottoscritte da professionista abilitato. Su cielobuio.org trovate dei facsimili già pronti; A tale lettera é bene allegare copia delle norme richiamate, e foto diurne/notturne del lampione (meglio: indicare quelli di tutta la strada), con elementi per riconoscerlo.
2) In tale testo precisare che comunque la luce inonda l'altrui proprietà, e che ciò provoca disturbo al riposo ed all'attività astronomica che s'intende continuare a svolgere liberamente nella propria proprietà;
3) che pertanto tale luce disturbante costituisce violazione dell'art. 844 Codice Civile, in quanto - a proprio giudizio ed in virtù della propria meritoria e riconosciuta attività astronomica, che tra l'altro é base per proficua attività d'impresa - va oltre la "normale tollerabilità", e che se il disturbo dovesse proseguire si valuterà eventuale azione di risarcimento danni (da documentare e quantificare).
4) trascorso un congruo termine senza modifiche o con modifiche non migliorative, od in mancanza di notizia di certificazione a norma in seguito a misure effettuate, depositare esposto denuncia ad autorità di P.G. (gli stessi Vigili Urbani lo sono, al riguardo) allegando la lettera già presentata, e chiedendo all'Autorità se in ciò non si ravvisino violazione di norme, sia amministrative che civili che penali, quale ad esempio l'omissione d'atti d'ufficio da parte del Comune inadempiente;
5) trascorso ulteriore congruo termine, se nulla é accaduto, si deve pensare a qualcosa di più: esposto alla Procura, nei confronti di Comune e Vigili, rimettendo a tale istituzione la valutazione di eventuali omissioni d'atti d'ufficio, sia da parte del Comune che eventualmente anche da parte del Comando di Polizia Urbana. Oppure (le due cose possono esser contemporanee) intentare lite al proprietario della strada per risarcimento danni (da documentare e quantificare preventivamente, a pena nullità), in base al famoso art. 844cc. Si potrebbe anche depositare esposto alla Corte dei Conti per il maggior onere sopportato dalla collettività (anche questo va calcolato e dimostrato) per la maggiore spesa energetica derivante dal mancato rispetto dei livelli di efficienza energetica previsti dalla L.R..
6) Prima, durante e dopo tutto ciò: pressioni verso rappresentanti eletti, forze politiche ed associazioni locali, manifestazioni di cittadini contro l'IL, contro l'eccesso di luce e contro quei lampioni vetusti (occhio però che il rimedio a volte può esser peggiore del male...).
L'argomento principale dovrà comunque essere: a) verifichiamo se rispettano le norme regionali; b) ma poi, perché la luce deve arrivare oltre la proprietà pubblica? La sua spesa non deve forse servire ai cittadini, a tutti i cittadini, per illuminare la strada pubblica, e non la proprietà altrui?
Ed allora non fatela arrivare a casa mia, perché se voglio illuminare il mio giardino accendo le mie lamapde, e se invece voglio restare al buio, la tua luce perché deve per forza arrivare da me, se non la voglio? Perché dovrei esser costretto - per forza ed a spese mie - ad innalzare barriere?
Tu Comune limitati a fare ciò che devi, cioé illuminare strade e marciapiedi, concentra il tuo flusso solo là dove sei tenuto a farcelo arrivare e non invadere l'altrui suolo.
Così - tra l'altro - risparmi pure soldi pubblici per la bolletta energetica.
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Purtroppo questi ultimi argomenti, che pure apparirebbero i più logici, calzanti ed idonei al nostro caso (che poi é il caso di molti, praticamente di tutti, astrofili e non) non fanno affatto parte del Diritto già sedimentato. Non stanno in nessuna legge ed ancora in nessuna sentenza, se non come petizione di principio ed interpretazione estensiva.
Eppure é nostro diritto, é il nostro Diritto.
Diritto negato, conculcato, compresso e represso. Un Diritto ancora non scritto, e purtroppo ancora troppo poco rivendicato. E' un fronte che ancora nessun movimento astrofilo ha saputo aprire e combattere.
Impieghiamo migliaia di Euro per indagare il cielo profondo, spendiamo centinaia di Euro in attrezzature e materiali, per poi lasciarli praticamente inutilizzati perché resi inutizzabili dall'altrui arbitrio o semplicemente dall'altrui insensibilità.
Eppure, ci sobbarchiamo di oneri e tante e tante fatiche, non (solo) per puro diletto, o per gioco, bensì per puro amore di conoscenza e per auto-educazione a valori extramateriali di rilevanza civile, sociale e culturale potentissimi.
Ciascuno di noi sa che non é uno sfizio e basta, bensì viene vissuto (quando lo scopri sul serio, perche se ti ci metti sul serio lo scopri e ti conquista!) come una vera e propria riflessione immateriale e spirituale, una crescita interiore, un senso di elevazione dell'animo. Un formare e forgiare la propria personalità, il proprio essere umano ed il proprio essere umani.
Tutto ciò però, innegabilmente non é né riconosciuto, né valorizzato, né promosso, né difeso.
Innannzitutto dagli astrofili, a cui manca una chiara coscienza di sè e delle proprie condizioni. Astrofili di tutto il mondo unitevi.