Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

FIRMA LA PETIZIONE!

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Aiutaci anche tu a proteggere il cielo stellato!

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INIZIATIVE SISMA GIAPPONE: APPELLO

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serastrof
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INIZIATIVE SISMA GIAPPONE: APPELLO

#1

Messaggio da serastrof »

Salve a tutti.

Vorrei chiedere cosa ne pensate di inserierun appello per notizie dai canali internazionali, in relazione alle conseguenze, in tutto il Pianeta, scatenatre dal sisma in Giappone.

Personalmente sul mio gruppo fb e via emai sto diffondendo il seguente testo_

ATTENZIONE! APPELLO URGENTE

INVITIAMO CHIUNQUE ABBIA CANALI O STRUMENTI IDONEI, A RACCOGLIERE INFORMAZIONI E NOTIZIE SULLE CONSEGUENZE DEL SISMA IN GIAPPONE (TSUNAMI NEL PACIFICO, RILASCI DI RADIOATTIVITA' PER DANNI A D IMPIANTI NUCLEARI, ALTRI RILASCI).

VI PREGHIAMO DI CONDIVIDERLE QUANTO PRIMA, INSERENDOLE SULLA BACHECA DEL gruppo facebook "PARCO DELLE STELLE" , OPPURE SCRIVETE A SERASTROF@YAHOO.IT

GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE

serastrof

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Claudiocondo
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#2

Messaggio da Claudiocondo »

mah...sono perplesso. Che senso ha raccogliere informazioni? Ci sarà una marea di gente che per lavoro (di parte e non di parte) raccoglierà informazioni li...noi cosa dovremmo aggiungere? A quale scopo?
L'unica cosa a mio parere sensata sarebbe offrire aiuto e/o pregare per loro.

N.B. Questo avvenimento testimonia una volta in più che non è l'uomo a comandare sulla terra (e in generale nell'universo)
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serastrof
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#3

Messaggio da serastrof »

il problema é soprattutto la corretta informazione su un'eventuale nuovo evento nucleare. La nube di Chernobyl ce la siamo assorbita il giorno dopo, ma fu reso noto solo tre giorni dopo dalla Svezia per il superamento ripetuto del "fondo naturale".

Sappiamo già che almeno in due occasioni a Fukujima (Daichi e Daini) vi é stato rilascio (controllato o stocastico), ma nessuna fonte finora ha rivelato fino a che punto sia arrivata la diffusione di radioisotopi.
L'evacuazione nel raggio di 20 chilometri (con posti blocco però a 60 Km) non propende per un fatto lieve.

La nostrana Rete Nazionale di Monitoraggio della radioattività ambientale (Enea-Governo-Aiea) é sottoposta ad un comprensibile ma ferreo controllo di censura.

Invece é bene informare per prevenire ogni effetto dose/accumulo.
Nel 1986 personalmente assieme a Gianni Mattioli ed altri collaborai ad un piccolo tentativo di controinformazione, facendo la spola tra Enea e movimento ambientalista. Servì a far riconsiderare dalle allora autorità alcune prese di posizione, ne scaturirono ulteriori iniziative, suggerimenti e consigli di precauzione.
E' possibile difendere e difendersi dalla radioattività, che non va demonizzata. Occorre però conspevolezza e strumenti idonei per affrontarla. Quindi innanzitutto informazione.

Mentre scrivo, le fonti web e/o mediatiche che da ieri mattina sto seguendo non hanno ancora fornito informazioni conclusive, e soprattutto non vi é diffusione di dati oggettivi (cifre, dati, etc...). Quindi occorre innanzitutto ottenere chiarezza sulla reale entità del rilascio. Il rischio tsunami sembra rientrato, a 24 e più ore dal sommovimento originario. E comunque - purtroppo - quel che é stato é stato, salvo nuovi forti scosse generatrici di nuove ondate.

Le situazioni delle centrali colpite(solo due?) e/o d'altri impianti, es. chimici e petrolchimici, anche in virtù delle difficoltà comunicative, invece non ha ancora una definizione rassicurante, a mio giudizio.

E' importante quindi che chiunque ne abbia (ad es.: astronomers without borders, chi lavori INAF, ASI, ESA oppure i corrispondenti australiani di skylive) metta in moto ogni canale di verifica circa i rischi di popolazione a livello transfrontaliero. Esistono centinaia di centri di ricerca, con strumentazione idonea. Esiste soprattutto una miriade di strutture meteoclimatiche aerospaziali in grado di fornire una messe d'informazioni mostruosa, al riguardo. Ma come al solito la conoscenza é potere. E' un problema di gestione politica.
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stellairama
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#4

Messaggio da stellairama »

Non è male come idea, anche perchè nessuno dice quanto durano gli isotopi radiottivi liberatisi nell'atmosfera.

Marcello
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