Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali
Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.
FIRMA LA PETIZIONE!
https://www.change.org/p/president-of-t ... liferation
Aiutaci anche tu a proteggere il cielo stellato!
Link alla discussione.
viewtopic.php?f=11&t=20325
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SOGGETTIVITA' E IMMAGINE ASTRONOMICA
Moderatori: renard, GALASSIA60, orione56
SOGGETTIVITA' E IMMAGINE ASTRONOMICA
Il trattamento del rumore di fondo di BACKGROUND (NON SULL'IMMAGINE)seconda della sua entità e della sua natura può richiedere vari tipi di approccio. In questa disanima preliminare penso di poter dare un valido aiuto a molti senza nemmeno preoccuparmi di questo o di quel programma limitandomi al semplice Photoshop che i produttori di software astronomico non possono dirlo ma è e rimane il più tosto e utile ambiente di elaborazione che ci sia.
Avevo già detto in un post di qualche tempo fa che forse oggi nessuno ricorda (tirata d'orecchi agli smemorandi) che il rumore di background si assesta sul cielo scuro attorno al soggetto ripreso 'macchiando' l'uniformità dello stesso in maniera più o meno disturbante. Un modo di ridurne gli effetti negativi è quello di fare alzare l'acqua nel secchio finchè non rimane sotto e non lo vedi più o quasi (similitudine.......).
IL COLPO DI CODA DELLA CURVA
Ho preso come esempio un crop sulla recente immagine di Teo: a sinistra l'originale, a destra quella in trasformazione
1- bloccando la curva di livello nel modo indicato e alzandone la coda si nota come l'acqua nel secchio si alzi e cioè come il rumore venga diminuito dall'elevamento della sogliai inferiore
2- si imprime un nuovo colpo di coda un pò più marcato e a questo punto il rumore è molto attenuato; la nebulosa è quasi integra
3-recuperiamo e se l'immagine regge illuminiamo il tutto copiando l'immagine su stessa, disponendo un layer di scoloritura, dosandone a minimi livelli l'opacità
4- il fondo cielo adesso troppo chiaro va recuperato riposizionando il livello
5- si può perfezionare il tutto applicando un leggerissimo filtro di 'denoise' al solo fondo cielo e recuperando (con metodo qui non descritto) alcune lievi frange nebulari che nel procedimento potrebbero essere state in qualche modo affievolite
NOTA : nel fondo cielo oltre al rumore ci potrebbe essere qualche traccia rarefatta di nebulosa ma che se appare più simile a rumore e quindi non idonea E' CORRETTO SACRIFICARLA in quanto l'alternativa è disporre di più integrazione e/o di un CCD molto sensibile del tipo ST8,ST10, 6063, 16803 ecc...
NOTA : gradito riscontro positivo o negativo che fosse sulla disanima per valutare se trattare anche altri argomenti; quel tipo là ...Salamone o come accidenti si chiama se l'è menata tanto per tutta quella solfa! Io almeno cerco di dare qualcosa prontouso del consumatore
NOTA : come è ovvio il procedimento è ancora più efficace con immagine riprese con CCD raffeddati
Francesco
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Avevo già detto in un post di qualche tempo fa che forse oggi nessuno ricorda (tirata d'orecchi agli smemorandi) che il rumore di background si assesta sul cielo scuro attorno al soggetto ripreso 'macchiando' l'uniformità dello stesso in maniera più o meno disturbante. Un modo di ridurne gli effetti negativi è quello di fare alzare l'acqua nel secchio finchè non rimane sotto e non lo vedi più o quasi (similitudine.......).
IL COLPO DI CODA DELLA CURVA
Ho preso come esempio un crop sulla recente immagine di Teo: a sinistra l'originale, a destra quella in trasformazione
1- bloccando la curva di livello nel modo indicato e alzandone la coda si nota come l'acqua nel secchio si alzi e cioè come il rumore venga diminuito dall'elevamento della sogliai inferiore
2- si imprime un nuovo colpo di coda un pò più marcato e a questo punto il rumore è molto attenuato; la nebulosa è quasi integra
3-recuperiamo e se l'immagine regge illuminiamo il tutto copiando l'immagine su stessa, disponendo un layer di scoloritura, dosandone a minimi livelli l'opacità
4- il fondo cielo adesso troppo chiaro va recuperato riposizionando il livello
5- si può perfezionare il tutto applicando un leggerissimo filtro di 'denoise' al solo fondo cielo e recuperando (con metodo qui non descritto) alcune lievi frange nebulari che nel procedimento potrebbero essere state in qualche modo affievolite
NOTA : nel fondo cielo oltre al rumore ci potrebbe essere qualche traccia rarefatta di nebulosa ma che se appare più simile a rumore e quindi non idonea E' CORRETTO SACRIFICARLA in quanto l'alternativa è disporre di più integrazione e/o di un CCD molto sensibile del tipo ST8,ST10, 6063, 16803 ecc...
NOTA : gradito riscontro positivo o negativo che fosse sulla disanima per valutare se trattare anche altri argomenti; quel tipo là ...Salamone o come accidenti si chiama se l'è menata tanto per tutta quella solfa! Io almeno cerco di dare qualcosa prontouso del consumatore
NOTA : come è ovvio il procedimento è ancora più efficace con immagine riprese con CCD raffeddati
Francesco
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- Astrofilo Senior
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- Iscritto il: 09/03/2008, 0:02
- Località: Lombardia
Francesco,
Molto interessante!...Sei riuscito a dare, credo, in pochi passaggi e in modo chiaro, alcune indicazioni veramente importanti e utili (il rumore è probabilmente una delle bestie più brutte da domare). L'unica cose che non capisco bene, ma è solo perché non ho PS (mannaggia a me che non l'ho ancora comprato!!), è come lavora il "layer di scoloritura": è una sorta di layer che sovrapposto all'immagine aggiunge un "velo" neutro?
Personalmente, a me piace molto questo tipo di trattazione esemplificativa che trovo essere tra le più efficaci per chi legge.
Grazie, continua così, prof.!
Marco
Molto interessante!...Sei riuscito a dare, credo, in pochi passaggi e in modo chiaro, alcune indicazioni veramente importanti e utili (il rumore è probabilmente una delle bestie più brutte da domare). L'unica cose che non capisco bene, ma è solo perché non ho PS (mannaggia a me che non l'ho ancora comprato!!), è come lavora il "layer di scoloritura": è una sorta di layer che sovrapposto all'immagine aggiunge un "velo" neutro?
Personalmente, a me piace molto questo tipo di trattazione esemplificativa che trovo essere tra le più efficaci per chi legge.
Grazie, continua così, prof.!
Marco
Rispondo in due tempi Marco
1- io trovo che non ci sia niente di più antipatico e infastidente di procedimenti frustranti seppur basati sulla matematica e sulla fisiologia di base del materiale digitale per sviluppare un'immagine astronomica per chi in sostanza vuole solo svagarsi e fare qualcosa di piacevole. Procedimenti tipo quello di Solomon sono l'antitesi del mio fare astroimaging. Quindi per me stesso e per chiunque ne possa beneficiare ricerco semplici procedure standardizzate e ripetibili che danno subito buoni frutti; poi a seconda dei casi le cose possono essere più complesse ma mai claustrofobiche. Solomon fa 12.517 dark e flat per la sua routine, io la California l'ho fatta con un dark e con un flat.
2- un layer di scoloritura o lighten layer è solo un 'illuminatore', al 100% un feroce illuminatore ma dosando e distribuendo è un sistema per pompare alcune zone purchè lo reggano. Nulla più
Francesco
1- io trovo che non ci sia niente di più antipatico e infastidente di procedimenti frustranti seppur basati sulla matematica e sulla fisiologia di base del materiale digitale per sviluppare un'immagine astronomica per chi in sostanza vuole solo svagarsi e fare qualcosa di piacevole. Procedimenti tipo quello di Solomon sono l'antitesi del mio fare astroimaging. Quindi per me stesso e per chiunque ne possa beneficiare ricerco semplici procedure standardizzate e ripetibili che danno subito buoni frutti; poi a seconda dei casi le cose possono essere più complesse ma mai claustrofobiche. Solomon fa 12.517 dark e flat per la sua routine, io la California l'ho fatta con un dark e con un flat.
2- un layer di scoloritura o lighten layer è solo un 'illuminatore', al 100% un feroce illuminatore ma dosando e distribuendo è un sistema per pompare alcune zone purchè lo reggano. Nulla più
Francesco
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- Astrofilo Senior
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Francesco,
Grazie per la tua risposta....Non posso che essere d'accordo con te: molto spesso si tende ad esasperare le cose che si fanno e l'esagerazione fa perdere allo svago molta della sua naturale piacevolezza...usare 12.517 dark e flat francamente sembra un po' paranoico, anche se poi si ha il conforto della matematica e la teoria. Personalmente, se fossi obbligato a ricorrere a questi numeri per elaborare le mie immagini...beh lascerei perdere subito..
Per quanto riguarda il lighten layer, proverò a cercare un effetto simile nei SW che uso, ma mi sa che senza PS non sarà facile...
Marco
Grazie per la tua risposta....Non posso che essere d'accordo con te: molto spesso si tende ad esasperare le cose che si fanno e l'esagerazione fa perdere allo svago molta della sua naturale piacevolezza...usare 12.517 dark e flat francamente sembra un po' paranoico, anche se poi si ha il conforto della matematica e la teoria. Personalmente, se fossi obbligato a ricorrere a questi numeri per elaborare le mie immagini...beh lascerei perdere subito..
Per quanto riguarda il lighten layer, proverò a cercare un effetto simile nei SW che uso, ma mi sa che senza PS non sarà facile...
Marco
Mi ricordavo perfettamente che ne avevi già parlato, ma non in modo chiaro e con gli esempi che hai fat qui. Avevo anche provato a usarla, ma i passaggi che facevo erano incompleti e non mi dava grossi risultati. Ora la cosa è picercherò di applicare il sistema.
Riguardo ai dark, l'unica cosa che posso dire è che, finchè usi tempi di posa di 4-5 minuti, è facile farne in numero ragionevolmente cosistente, ma quando inizi ad arrivare a pose di 12-15 minuti e oltre, dovresti passare una notte a riprendere e una a fare i dark
Roberto
Riguardo ai dark, l'unica cosa che posso dire è che, finchè usi tempi di posa di 4-5 minuti, è facile farne in numero ragionevolmente cosistente, ma quando inizi ad arrivare a pose di 12-15 minuti e oltre, dovresti passare una notte a riprendere e una a fare i dark
Roberto
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Francesco,
Vediamo se ho capito come muovermi. Ho lavorato sulla stessa porzione di immagine ma non con PS bensì con Maxim, cercando di riprodurre il colpo di coda.
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Purtroppo non sono riuscito a simulare un lighten layer come si deve e non ho trovato lo stesso 0 bit dell'immagine originale...ma un po' di fondo se n'è andato...
In attesa del voto...
Ciao
Marco
Vediamo se ho capito come muovermi. Ho lavorato sulla stessa porzione di immagine ma non con PS bensì con Maxim, cercando di riprodurre il colpo di coda.
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Purtroppo non sono riuscito a simulare un lighten layer come si deve e non ho trovato lo stesso 0 bit dell'immagine originale...ma un po' di fondo se n'è andato...
In attesa del voto...
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Marco
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Faccio una precisazione importante per una dimenticanza dovuta alla prassi che in PS io non elaboro mai immagini in scala di grigi ma solamente del tipo RGB e quindi trasformo in RGB anche l'immagine monocromatica che presenterà tre canali del tutto identici. Altrimenti il colpo di coda dovrebbe essere assestato al vertice opposto, ma voi considerate per semplicità di trasformare tutte le immagini mono in RGB (ci sono poi altri motivi)
Francesco
Francesco
Metabolizzato questo piccolo accorgimento cominciamo però ad affinare il discorso. Io ho voluto dare qualcosa di semplicissimo ma molto godibile e pronto uso; bisogna però dopo un certo entusiasmo approfondire la questione.
Il rumore di background dipende da molti fattori tra cui i principali sono legati al CCD o sensore di ripresa e alle condizioni della ripresa stessa; dato un medesimo sensore che però operi sotto un cielo scuro o invece sotto un cielo chiaro e inquinato i danni causati dal rumore di backgronud saranno molto diversi.
Molto diverso è anche il rumore tra i lsensore di una dslr e quello di un ccd raffreddato, tra un ccd di grande dinamica e qualità e quello di un sensore più ruvido anche sotto il profilo qualitativo.
Quindi individueremo un rumore che può essere assimilabile a una grana più o meno fine, a un marcato pattern verticale, a macchie colorate nelle tre tinte base per i sensori colore delle dslr ecc..
Ad ognuno di queste situazioni di dovrà dedicare un'attenzione specifica. RIMANE PERO' valido il piccolo metodo che ho descritto.
IL DENOISING
Molti sono i programmi dedicati che forniscono filtri di denoising più o meno validi, più o meno parametrizzati con i quali può essere manipolato ma difficilmente annientato il rumore di fondo. Nel trattare il fondo cielo o tutte quelle parti del soggetto astronomico così deboli e rarefatto da essere prossime al rumore di backgrond gioca qualcosa anche la soggettività; spingere a fondo sui filtri di denoisin inevitabilmente produce plastificazione del fondo cielo, sparizione delle stelle più deboli e dei dettagli più sottili, alterazione dei discoidi stellari ecc. Quindi E' bene comprendere che l'utilizzo di algoritmi predisposti in programmi dedicati apre tutto uno scenario comportamentale laddove la sensibilità dell'astroimager e la sua capacità di discriminare vari tipi di zone che non accettano parimenti trattamento è determinante. Il mio concetto di elaborazione è questo : il fulcro è un ambiente SW del tipo Photoshop, CorelPhotoPaint ecc attorno a cui ruotano i programmi dedicati alla trattazione di immagini astronomiche. Più in particolare traggo dai programmi dedicati le trasformazioni che mi servono per la determinata zona, per ogni zona e poi assemblare idoneamente il tutto.
LE FREQUENZE DEL RUMORE
Scomponendo l'immagine digitale resa profonda in termini di risoluzione sarà possibile vedere per mezzo di algoritmi wavelet come il rumore più fine e il rumore in genere si attesti alle frequenze più basse e quindi come molto spesso la disattivazione di tali frequenza spenga il rumore lasciando inalterata l'informazione utile, informazione che può essere da un lato protetta e dall'atro sottoposta a deconvoluzione. Questo modo di operare è forse l'unico modo che opera contemporaneamente sia sulla riduzione del rumore di fondo che sul disturbo dell'informazione utile con lo scopo di abbattere il primo e invece esaltare di contro il secondo.
Quindi un passo successivo da abbinare o meglio da rendere sinergetico al 'colpo di coda' è quello dell'approccio wavelet dell'immagine.
Pausa di riflessione...
Francesco
Il rumore di background dipende da molti fattori tra cui i principali sono legati al CCD o sensore di ripresa e alle condizioni della ripresa stessa; dato un medesimo sensore che però operi sotto un cielo scuro o invece sotto un cielo chiaro e inquinato i danni causati dal rumore di backgronud saranno molto diversi.
Molto diverso è anche il rumore tra i lsensore di una dslr e quello di un ccd raffreddato, tra un ccd di grande dinamica e qualità e quello di un sensore più ruvido anche sotto il profilo qualitativo.
Quindi individueremo un rumore che può essere assimilabile a una grana più o meno fine, a un marcato pattern verticale, a macchie colorate nelle tre tinte base per i sensori colore delle dslr ecc..
Ad ognuno di queste situazioni di dovrà dedicare un'attenzione specifica. RIMANE PERO' valido il piccolo metodo che ho descritto.
IL DENOISING
Molti sono i programmi dedicati che forniscono filtri di denoising più o meno validi, più o meno parametrizzati con i quali può essere manipolato ma difficilmente annientato il rumore di fondo. Nel trattare il fondo cielo o tutte quelle parti del soggetto astronomico così deboli e rarefatto da essere prossime al rumore di backgrond gioca qualcosa anche la soggettività; spingere a fondo sui filtri di denoisin inevitabilmente produce plastificazione del fondo cielo, sparizione delle stelle più deboli e dei dettagli più sottili, alterazione dei discoidi stellari ecc. Quindi E' bene comprendere che l'utilizzo di algoritmi predisposti in programmi dedicati apre tutto uno scenario comportamentale laddove la sensibilità dell'astroimager e la sua capacità di discriminare vari tipi di zone che non accettano parimenti trattamento è determinante. Il mio concetto di elaborazione è questo : il fulcro è un ambiente SW del tipo Photoshop, CorelPhotoPaint ecc attorno a cui ruotano i programmi dedicati alla trattazione di immagini astronomiche. Più in particolare traggo dai programmi dedicati le trasformazioni che mi servono per la determinata zona, per ogni zona e poi assemblare idoneamente il tutto.
LE FREQUENZE DEL RUMORE
Scomponendo l'immagine digitale resa profonda in termini di risoluzione sarà possibile vedere per mezzo di algoritmi wavelet come il rumore più fine e il rumore in genere si attesti alle frequenze più basse e quindi come molto spesso la disattivazione di tali frequenza spenga il rumore lasciando inalterata l'informazione utile, informazione che può essere da un lato protetta e dall'atro sottoposta a deconvoluzione. Questo modo di operare è forse l'unico modo che opera contemporaneamente sia sulla riduzione del rumore di fondo che sul disturbo dell'informazione utile con lo scopo di abbattere il primo e invece esaltare di contro il secondo.
Quindi un passo successivo da abbinare o meglio da rendere sinergetico al 'colpo di coda' è quello dell'approccio wavelet dell'immagine.
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