Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali

Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.

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Visione notturna

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Gian27
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Visione notturna

#1

Messaggio da Gian27 »

Chiedo scusa in anticipo se questa mia domanda è già presente nel forum e vi pregherei dunque di reindirizzarmi.

La questione è questa: per non perdere la visione notturna, so che si possono usare pilette a luce rossa; ora, a me succede sempre che,quando vado nel campo vicino a casa mia per osservare il cielo, spunti sempre qualcuno con i fari dell'auto, o mi è successo anche di dover letteralmente scappare in auto per l'arrivo di un bel branco di cinghiali (che sono scappati non appena ho acceso i fari dell'auto). Quindi la domanda è: se indossassi un bel paio di occhiali con le lenti rosse o meglio ancora una maschera tipo immersioni subacque con i vetri rossi non manterrei ugulamente la visione notturna?

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Koten
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#2

Messaggio da Koten »

teoricamente si. resta il fatto che i fari dell'auto che ti puntano negli occhi hanno un'intensità di luce che è difficile da smorzare...
quindi funzionerebbe ma solo con luci di bassa intensità. più alta è l'intensità di luce e più stretta deve essere la banda di spettro che passa attraverso la lente rossa (preferibilmente di un rosso scuro, non verso l'arancione)
Gian27
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#3

Messaggio da Gian27 »

Ok, rosso scuro ricevuto. Grazie.
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serastrof
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#4

Messaggio da serastrof »

Ciao Gian, benvenuto nel forum!

Non sapevo che esistessero maschere da sub di colore rosso! (Ho provato a cercare nel web, e non escono fuori. Dalla foto, quella sembrerebbe una maschera da neve di colore rosso).

Non so se con quella si possa ottenere qualche vantaggio durante la visione notturna (per la quale servono intensificatori di luce di tipo militare, ma possono esser debolmente radioattivi). Non ho mai provato di notte una maschera da sci rossa, ma mi vien da pensare che semplicemente si vedrà (se c'è brillanza sufficiente) con particolare risalto ciò che è già di colore rosso, per farlo emergere in mezzo ad eventuali altre dominanti.

inoltre penso che - al buio - ci si vedrebbe ancora meno di prima, visto che la maggior parte della banda luminosa sarà filtrata.

====

La parte rossa della banda di frequenze dello spettro luminoso è quella a cui la retina è meno sensibile, per cui ci "acceca" di meno.

Ovvero: in astronomia si usano torcette a luce rossa per disporre in ogni caso di una fonte di luce, ma che non faccia perdere sensibilità al buio dopo essersi abituati ad esso.

Non so se l'abbiate notato anche voi: dopo un po' che ci si trova al buio, sembra di vederci meglio di quando si è appena arrivati, vero? Per quello che so, ciò avviene perché le due retine e l'area cerebrale della visione si sono adattate alla cd "visione scotopica". In pratica, è come se avessero aumentato gli "ISO"!

Lo spuntare improvviso di fari creerà, nella retina in fase di "scotopìa" (percezione aumentata neurochimicamente dal fondo retina), un fenomeno di saturazione dei bastoncelli (ed anche dei coni, ovviamente), con un picco di quasi cecità. Come quella delle vecchie lampadine flash a bulbo.

In condizioni fisiologiche la retina tornerà in "scotopìa" in un tempo variabile da 1 a 10 min circa, a seconda delle capacità del ns. organismo.

Il mio consiglio è di usare la torcetta con velina rossa solo per illuminare alla bisogna l'attrezzatura e/o le mappe, e spegnerla il prima possibile.

Per osservare in visuale bisogna restare effettivamente e letteralmente "immersi nel buio", od almeno al meglio che sia reso possibile dalle condizioni del luogo.

Appena c'è rischio di luci improvvise, chiudere/abbassare gli occhi , voltarsi dall'altra parte e/o schermarsi il più possibile dalla luce, anche coprendosi il capo con un panno nero, stile fotografi d'una volta. Non credo ci sia altro modo per salvaguardare la sensibilità dei propri occhi al buio cielo.


Circa i cinghiali, per evitarli bisogna innanzitutto riuscire a vederli, anche al buio! Non so quindi se la maschera rossa sia un aiuto in questo senso.

(Per tenerli lontani, c'è chi sostiene che si può mettere del grano nel punto dove presumibilmente potrebbero sbucare, e creando un "percorso" fino ad un bel sacchetto lontano dalla piazzola, in modo da tenerli via. Ma personalmente non ho mai avuto modo di testare tale metodo).
Koten
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#5

Messaggio da Koten »

Messaggio inserito da serastrof
[brNon so se l'abbiate notato anche voi: dopo un po' che ci si trova al buio, sembra di vederci meglio di quando si è appena arrivati, vero? Per quello che so, ciò avviene perché le due retine e l'area cerebrale della visione si sono adattate alla cd "visione scotopica". In pratica, è come se avessero aumentato gli "ISO"!

Lo spuntare improvviso di fari creerà, nella retina in fase di "scotopìa" (percezione aumentata neurochimicamente dal fondo retina), un fenomeno di saturazione dei bastoncelli (ed anche dei coni, ovviamente), con un picco di quasi cecità. Come quella delle vecchie lampadine flash a bulbo.

In condizioni fisiologiche la retina tornerà in "scotopìa" in un tempo variabile da 1 a 10 min circa, a seconda del nostro organismo


Questo avviene perché le cellule della retina (soprattutto i bastoncelli) producono un pigmento visivo chiamato rodopsina che permette di determinare l'intensità di luce e che, per farla molto breve, è un usa e getta: a contatto con un fotone la rodopsina si scinde e manda un impulso alla retina. Se arriva troppa luce tutte le molecole del pigmento, anche le riserve, vengono demolite e l'occhio deve ricominciare a produrla da zero. Per tornare in condizioni di totale adattamento al buio serviranno 10-20 minuti, a seconda di quanto era illuminato l'occhio prima di trovarsi al buio
L'adattabilità al buio di un occhio è dunque determinata dalla velocità con cui riesce a produrre rodopsina
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serastrof
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#6

Messaggio da serastrof »

Si, perfetto. Più esattamente è un gioco bilanciato di opsina e "canali del sodio" (Na+ cationi, catodo-ioni, positivi), che si ammucchiano e s'impilano, a costituire le "rod cells" (cellule asta, alias "bastoncelli").

"I Bastoncelli funzionano con poca luce ma non sono sensibili ai colori.
I coni funzionano solo con luce forte e sono sensibili ai colori.
Nell’uomo la retina contiene 3 milioni di coni e 100milioni di bastoncelli
I coni sono tra 25 e 100 volte meno sensibili dei bastoncelli
".

Comunque - a livello nutrizionale - tutto parte dal Beta-carotene di origine vegetale (carotenoidi provitamina A, insomma le classiche carote di Bugs-Bunny) e/o dai "retinoidi preformati", di origine prevalentemente animale (fegato, reni, uova, latticini) a partire dall'estere dell'alcol retinico o retinolo (retin-olo), tipicamente il r. palmitato.

L'assorbimento maggiore da parte degli enterociti (le cellule dell'epitelio intestinale) di retinaldeide vegetale (dal beta-carotene), comunque, determina la ns. maggior fonte di Vitamina A rod-opsinpoietica.



Ma non ho capito se stai sostenendo (oppure no) che una maschera da neve rossa (tra l'altro, così scura come in foto, dove l'hai trovata? Idea sci!) può esser utile di notte per coadiuvare l'osservazione del cielo stellato.

(Personalmente non l'ho mai verificato, ma non mi sono - finora - mai posto il problema).


Buona scotopìa!
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#7

Messaggio da serastrof »

Messaggio inserito da serastrof

......tra l'altro, così scura come in foto, dove l'hai trovata?....


Trovata!



(P.s.: un altro "contributo" su come illuminare durante le osservazioni astrofile)
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