Perchè la Spettroscopia?
Inviato: 12/02/2013, 19:55
Ho intenzione di iniziare un incontro-tutorial con tutti gli iscritti al forum interessati alla spettroscopia.Proporrò alcuni flash o punti di interesse restando a disposizione per richieste di chiarimento.
Il primo flash è questo:
1- Perché la spettroscopia?
Il titolo del topic è la domanda che molti astrofili si pongono: di che utilità può essere, o quale soddisfazione può dare, il riprendere delle strisce di luce con delle righe apparentemente insignificanti?
In realtà danno molta più soddisfazione le belle immagini di pianeti e DSO che ormai molti riescono ad ottenere con la loro strumentazione. Ma andiamo una volta tanto a fondo, sul perchè di questa soddistazione:
1- un piacere estetico;
2- L'accostamento inconscio a tante immagini professionali dei singoli oggetti, che ci fa sentire degli astronomi in piccolo;
3- La coscienza di catturare una piccola parte dell'immenso universo che ci circonda.
Ora, i punti 1 e 3 sono condividibilissimi.
Quanto al 2, invece, la realtà è diversa. Entriamo in un campo, quello professionale, dove la spettroscopia fa da padrone: all'identificazione di un dato oggetto con sistemi di imaging deve necessariamente seguire la fase dell'identificazione spettroscopica dello stesso, per conoscerne i dati essenziali, in mancanza dei quali l'oggetto resterebbe inaccessibile dal punto di vista realmente scientifico, e su di esso potrebbero farsi solo estrapolazioni e deduzioni poco certe.
Questo per dire che sia l'imaging che la spettroscopia sono entrambe necessarie all'astronomia, ma la seconda ci permette di andare a fondo alle cose, di capirle meglio, di fare indagini di più ampio respiro sull'esssenza dell'universo che ci circonda.
Ad esempio, basti citare che senza la spettroscopia la famosa teoria del Big bang e tutto quello che da essa discende non sarebbero stati possibili.
Considerando l'universo un libro, l'imaging ci permette di scorgerne la copertina; ma la spettroscopia ci dà modo di conoscerne più intimamente il contenuto, di sfogliarne pagine numerose e diversificate.
Un'altra convinzione di molti astrofili è che con una strumentazione spettroscopica amatoriale, per sua natura semplice e rozza, non si possa dare alcun contributo alla ricerca professionale, ma ciò non è vero.
Facciamo ad esempio il caso di una scoperta di supernova: uno spettro semplice, purchè ripreso con dati criteri, ci permette di individuare il tipo e l'evoluzione della SN; stessa cosa dicasi per le Nove, e per alcune stelle BE.
Nel campo solare, inoltre, la spettroscopia dà modo di approfondire aspetti affascinanti della natura della stella a noi più vicina, in questo settore è anche possibile ottenere immagini del Sole in qualsiasi lunghezza d'onda, facendo lavorare uno spettroscopio in modalità spettroelioscopio digitale e facendo così a meno di costosissimi filtri.
In una parola, una volta entrati nel campo delle spettroscopia si rischia di restarne coinvolti, rapiti e catturati, tanti sono gli elementi di interesse per un astrofilo.
Mi farebbe piacere qualche commento, anche critico, sull'analisi che precede.
Il primo flash è questo:
1- Perché la spettroscopia?
Il titolo del topic è la domanda che molti astrofili si pongono: di che utilità può essere, o quale soddisfazione può dare, il riprendere delle strisce di luce con delle righe apparentemente insignificanti?
In realtà danno molta più soddisfazione le belle immagini di pianeti e DSO che ormai molti riescono ad ottenere con la loro strumentazione. Ma andiamo una volta tanto a fondo, sul perchè di questa soddistazione:
1- un piacere estetico;
2- L'accostamento inconscio a tante immagini professionali dei singoli oggetti, che ci fa sentire degli astronomi in piccolo;
3- La coscienza di catturare una piccola parte dell'immenso universo che ci circonda.
Ora, i punti 1 e 3 sono condividibilissimi.
Quanto al 2, invece, la realtà è diversa. Entriamo in un campo, quello professionale, dove la spettroscopia fa da padrone: all'identificazione di un dato oggetto con sistemi di imaging deve necessariamente seguire la fase dell'identificazione spettroscopica dello stesso, per conoscerne i dati essenziali, in mancanza dei quali l'oggetto resterebbe inaccessibile dal punto di vista realmente scientifico, e su di esso potrebbero farsi solo estrapolazioni e deduzioni poco certe.
Questo per dire che sia l'imaging che la spettroscopia sono entrambe necessarie all'astronomia, ma la seconda ci permette di andare a fondo alle cose, di capirle meglio, di fare indagini di più ampio respiro sull'esssenza dell'universo che ci circonda.
Ad esempio, basti citare che senza la spettroscopia la famosa teoria del Big bang e tutto quello che da essa discende non sarebbero stati possibili.
Considerando l'universo un libro, l'imaging ci permette di scorgerne la copertina; ma la spettroscopia ci dà modo di conoscerne più intimamente il contenuto, di sfogliarne pagine numerose e diversificate.
Un'altra convinzione di molti astrofili è che con una strumentazione spettroscopica amatoriale, per sua natura semplice e rozza, non si possa dare alcun contributo alla ricerca professionale, ma ciò non è vero.
Facciamo ad esempio il caso di una scoperta di supernova: uno spettro semplice, purchè ripreso con dati criteri, ci permette di individuare il tipo e l'evoluzione della SN; stessa cosa dicasi per le Nove, e per alcune stelle BE.
Nel campo solare, inoltre, la spettroscopia dà modo di approfondire aspetti affascinanti della natura della stella a noi più vicina, in questo settore è anche possibile ottenere immagini del Sole in qualsiasi lunghezza d'onda, facendo lavorare uno spettroscopio in modalità spettroelioscopio digitale e facendo così a meno di costosissimi filtri.
In una parola, una volta entrati nel campo delle spettroscopia si rischia di restarne coinvolti, rapiti e catturati, tanti sono gli elementi di interesse per un astrofilo.
Mi farebbe piacere qualche commento, anche critico, sull'analisi che precede.